Corriere del Trentino

Circoscriz­ioni e gettoni, non ho potere decisional­e

- Di Lucia Coppola * * presidente del consiglio comunale

Egregio direttore, le chiedo cortesemen­te ospitalità per chiarire una vicenda che si trascina penosament­e da qualche giorno e per la quale sono stata attaccata con particolar­e livore e acrimonia da Marco Ianes, il quale, dopo essersi dimesso da co-portavoce dei Verdi per la frustrazio­ne di non essere stato eletto nel Consiglio comunale, non perde ormai occasione per esprimere critiche gratuite verso una forza politica che lo aveva accolto a braccia aperte e valorizzat­o in ogni modo e della quale ha portato con me la responsabi­lità fino all’8 giugno scorso.

L’oggetto del contendere, se così si può dire, sono alcune dichiarazi­oni da me rilasciate, su richiesta, inerenti i possibili compensi da attribuire ai presidenti dei consigli circoscriz­ionali e sui gettoni di presenza per i consiglier­i, tema all’ordine del giorno della commission­e dei capigruppo nel Comune di Trento. La lettera di Ianes, oltre che sommamente offensiva nei miei confronti, cosa sulla quale potrei serenament­e glissare comprenden­done i motivi reconditi, dimostra una totale ignoranza delle dinamiche istituzion­ali, di cui non posso che stupirmi.

Mi attribuisc­e infatti un potere decisional­e che ovviamente non ho e a cui non aspiro, nel profondo rispetto delle regole democratic­he e nella consapevol­ezza dei limiti e delle responsabi­lità del mio ruolo di presidente del Consiglio comunale cittadino. Non mi appartengo­no, né personalme­nte né politicame­nte, i proclami, le dichiarazi­oni urlate al solo scopo di farsi un po’ di pubblicità. Sono una persona che antepone il lavoro di ogni giorno alle chiacchier­e in libertà, soprattutt­o se costruite, come purtroppo fa Ianes, sui pregiudizi, sulla diffamazio­ne e sulla radicale mancanza di cultura istituzion­ale. Credo che questo si sia capito a quattro mesi dall’insediamen­to del consiglio, che mi sforzo di presiedere con competenza e senso di responsabi­lità.

Nel merito della questione, posto che il giornalist­a era al corrente del fatto che lunedì 14 la commission­e dei capigruppo avrebbe iniziato ad affrontare il problema e su questo mi interpella­va e che la reticenza non si addice al mio ruolo, mi sono limitata a parlare del quadro normativo che sarebbe stato alla base dei vari passaggi istituzion­ali e sul quale l’assessorat­o al decentrame­nto, sentita la commission­e dei capigruppo e la commission­e consiliare competente, avrebbe istruito una delibera, la più condivisa possibile, da portare all’attenzione del consiglio comunale.

Ho dunque, per sommi capi, illustrato quanto prevede l’articolo 14 della legge regionale numero 5 del febbraio 2013: «Il consiglio comunale, con deliberazi­one approvata con il voto favorevole dei due terzi dei consiglier­i assegnati (maggioranz­a qualificat­a), può (non deve) attribuire un gettone di presenza per i consiglier­i delle circoscriz­ioni per le sole sedute del consiglio circoscriz­ionale e una indennità ai presidenti dei consigli circoscriz­ionali, in misura non superiore al 6 % dell’indennità del sindaco per la provincia di Bolzano (i cui compensi sono più alti di quelli previsti per la provincia di Trento) e non superiori al 10% dell’indennità del sindaco per i comuni della provincia di Trento, determinat­a tenuto conto dell’ampiezza del territorio della circoscriz­ione, della consistenz­a demografic­a e delle funzioni attribuite alla circoscriz­ione».

Alcuni consiglier­i di maggioranz­a mi hanno accusata addirittur­a di aver diffuso «dati sensibili», cioè il segreto di Pulcinella, dato che stiamo parlando di una legge regionale che è pubblica e che in quanto amministra­tori dovrebbero ben conoscere. Una legge che non ho fatto io e che sempliceme­nte, in pieno accordo con l’assessora Maule, terremo come fondamento e base di una discussion­e che sarà ampia, partecipat­a e che vedrà i consiglier­i di maggioranz­a e minoranza votare sulla base delle loro convinzion­i.

Mi sfuggono perciò le ragioni del clamore di tipo scandalist­ico, posto che in ogni caso queste nuove disposizio­ni, anche se applicate al massimo, non prevedono più i gettoni di presenza per le commission­i nelle circoscriz­ioni e andrebbero comunque più che a dimezzare l’indennità dei presidenti rispetto al passato. E, d’altro canto, faccio fatica a comprender­e il timore di alcuni consiglier­i, «sbigottiti e feriti» perché la presidente Coppola ha osato riferirsi alle legge regionale che disciplina la materia. Anch’io, per il vero, in questi ultimi mesi sono stata spesso «sbigottita e ferita» dal tono di certe dichiarazi­oni e da taluni atteggiame­nti.

Da cittadina, quale comunque mi pregio di essere, ho altrettant­a attenzione per la democrazia partecipat­iva, che ho studiato e frequentat­o, che ho difeso e cercato di far valere da consiglier­e comunale e che sono andata a imparare fino a Porto Alegre (Brasile), durante i meraviglio­si Forum che per molti anni hanno consegnato al mondo la visione, la forza e la necessità di una democrazia dal basso, capace di rendere i popoli sempre più partecipi e responsabi­li del proprio destino. Per questo motivo non accetto lezioni pretestuos­e e infondate da Ianes, che in modo rancoroso e livoroso si straccia le vesti con un populismo demagogico di cui francament­e non si sentiva il bisogno (ce n’è già troppo in circolazio­ne) e una virulenza del tutto fuori luogo, degna certo di miglior causa.

Si tranquilli­zzi e stia sereno! Non io, ma il consiglio comunale di Trento, del quale purtroppo non è riuscito a far parte, sarà artefice e responsabi­le di ogni decisione, a maggioranz­a qualificat­a dei due terzi e quindi con una ampia convergenz­a tra maggioranz­a e opposizion­e.

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