Omofobia, ancora barricate Panizza: approvate la legge
Testo in Aula, ancora ostruzionismo dell’opposizione. Detomas ritira la firma
«Il gesto disperato di Samuelle Daves indica che il disagio esiste. La norma contro l’omofobia è un atto di civiltà». Franco Panizza, segretario del Patt, invita i colleghi di maggioranza ad approvare il contestato disegno di legge. Il consiglio provinciale ha iniziato la discussione, segnata dall’ostruzionismo delle minoranze. Sì a un solo emendamento. Detomas ha ritirato la firma dal testo.
TRENTO Un pomeriggio di Consiglio per approvare un solo emendamento (il numero 55 all’articolo 1). In una giornata salutata già al mattino dalle proteste del centrodestra, critiche sull’ordine dei lavori, e segnata dal ritiro della firma sulla proposta di legge da parte di Giuseppe Detomas, che su un tema diverso — il piano di sviluppo della Marmolada — si è mostrato in disaccordo con la maggioranza. Ecco come è andato il primo dei tre giorni di esame del contestato disegno di legge contro l’omofobia, tornato nell’assemblea provinciale senza possibilità di approvazione. Inascoltato l’intervento di Franco Panizza, segretario del Patt, che ha richiamato l’attenzione sul gesto estremo di Samuelle Daves, transgender. «Un atto disperato che fa capire che il disagio esiste. La legge è un segnale di civiltà, contro la discriminazione. Il testo è stato migliorato e non ci sono più equivoci in materia di educazione».
La notizia positiva, per i promotori del testo di iniziativa popolare, è che la discussione seppure lenta prosegue. Oggi parte dall’emendamento 73. Gli emendamenti ostruzionistici del centrodestra sono più di mille. Ma i favorevoli alla legge (Arcigay e consiglieri come Mattia Civico) contano sull’effetto delle abrogazioni tra dispositivi. Si calcola che in tutto gli emendamenti da votare siano ora 42. Esaurita la tre giorni, si potrà riprendere l’esame in futuro. Tra maggioranza — in cui sono numerosi i mal di pancia sul testo — e minoranze è un gioco di tattiche.
Sarà forse per questo che il centrodestra con Walter Viola (Pt), Rodolfo Borga, Claudio Cia (Civica), Maurizio Fugatti (Lega nord ) assistiti da Marino Simoni, Gianfranco Zanon (Pt), Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino), Massimo Fasanelli (misto) è partito all’attacco. In avvio di seduta, in cui era previsto il question time, i consiglieri sono intervenuti come da regolamento sull’ordine dei lavori. Viola ha chiesto un’informativa alla giunta sulla Valdastico, Borga sul Not e i profughi. Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha chiesto invece di discutere subito alle question time. Dopo la sospensione dei lavori, il presidente Bruno Dorigatti (Pd) ha bocciato la richiesta, non senza che i toni si alzassero in aula. «Dite ai cittadini di Caldonazzo e delle altre aree toccate dalla Valdastico che sono cittadini di serie B» ha detto Viola rivolto al centrosinistra. Anche Giovanazzi e Cia sono intervenuti sul tema.
Il copione si è ripetuto nel pomeriggio. Simoni ha chiesto lumi alla giunta sulla revisione dello Statuto di autonomia. Nuovo no di Dorigatti. L’esame della proposta di legge è partita in salita. Detomas, unico eletto della Ual ladina, ha annunciato il ritiro della firma dal ddl sottoscritto dai capigruppo di maggioranza. «I temi sono troppo ideologizzati, meglio tornare in commissione» ha spiegato. Seccato Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt, che ha chiesto le motivazioni del gesto. Meno sorpresi i colleghi. Voci di corridoio hanno indicato un legame con il piano di riqualificazione degli impianti sciistici in Marmolada, non gradito da Detomas e in val di Fassa. Ma se l’interessato ha negato legami, ha confermato la disapprovazione per il piano licenziato dalla giunta. «Poco rispettoso della comunità locale» l’ha definito auspicando un ripensamento. Diplomatico Civico, che ha fatto notare il voto in linea con il centrosinistra sull’emendamento 53, approvato con 27 sì. «A volte i consiglieri battono i piedi sul tavolo per farsi ascoltare. Mi dispiace sia avvenuto su un tema delicato». Dura l’Arcigay. «Il consigliere Detomas aveva difeso qualche mese fa il ddl nella sua comunità» ha detto il presidente Paolo Zanella che ha ricordato l’aggressione a sfondo sessuale in val di Fassa.
In aula l’unico intervento dalla maggioranza si deve a Donata Borgonovo Re. Anche lei ha citato il gesto di Samuelle. «L’opposizione dice che il tema è irrilevante per la comunità? Ma anche se c’è una sola persona discriminata, questa merita attenzione e la tutela del Consiglio. La lotta all’omofobia è un tema fondamentale».
Intanto, in tema di educazione alla sessualità ottiene ribalta sul blog «27/esima ora» del Corriere della Sera il caso del libro usato per una lezione alla scuola paritaria Arcivescovile. Il testo definisce l’omosessualità «un disordine della personalità» e dice che l’omosessuale «deve modificare» il proprio comportamento.
No alle minoranze Bocciate da Dorigatti le richieste di rivedere l’ordine dei lavori dell’assemblea Centrosinistra La Ual critica sul piano per la Marmolada Borgonovo e la norma «È fondamentale»