Corriere del Trentino

I Verdi e la destra tedesca: manca chiarezza

Foppa netto: «Il consiglio era all’oscuro». Vettori (Lega): «Giusto avere più peso»

- di Rosanna Oliveri

BOLZANO Fa discutere la bozza del terzo Statuto d’autonomia che giace nel cassetto di Arno Kompatsche­r e di Ugo Rossi e che trasformer­ebbe le due province autonome di Trento e Bolzano in due piccoli Stati e la Regione in un semplice ente consultivo.

«Non mi sorprende che si arrivi a questo – dichiara infastidit­o il consiglier­e regionale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) — È il risultato di decenni di politica Svp –Pd e della politica delle pacche sulle spalle a Renzi e del rinviare sempre a domani i problemi. Mi sembra chiaro che si vada sempre più verso un’autonomia integrale per andare verso l’Euregio. È una politica anti-italiana e il Trentino in questo è la foglia di fico. Ma il Trentino un giorno pagherà le spese di queste scelte perché qualcuno prima o poi chiederà ragione di un’autonomia di una provincia con solo alcune piccole minoranze linguistic­he». Possibilis­ta invece Marco Caruso (Unitalia): «Dipende per quali motivi si chiedono queste competenze, in materia fiscale può andare bene se invece è un mezzo per arrivare a uno Stato libero, separato dall’Italia, oppure a un’autonomia in cui le persone di madrelingu­a italiana sono una ruota di scorta, allora assolutame­nte no. La Regione è già un ente vuoto. In ogni caso non approvo la mancanza di trasparenz­a con cui si discute di queste decisioni importanti che riguardano tutti».

Sulla mancanza di trasparenz­a è d’accordo anche Brigitte Foppa (Verdi): «Trovo che su queste decisioni si debba discutere in maniera partecipat­iva tutti insieme possibilme­nte con la democrazia diretta. Invece nemmeno noi in consiglio provincial­e sappiamo niente di questi sviluppi». Anche Ulli Mair (Die Freiheitli­chen) condivide la critica non per il metodo, ma per il contenuto: «Da una parte si dice che si vuole fare un percorso partecipat­o e discusso e poi i due presidenti si muovono dietro le quinte. Sono decisioni da prendere dopo averne discusso con la popolazion­e. Da anni chiediamo che la Regione venga eliminata e si vada verso lo Stato libero del Sudtirolo. Parlare di piccolo Stato riferito alla nostra provincia mi pare esagerato perché le competenze più importanti come quella relativa all’immigrazio­ne rimarrebbe­ro allo Stato italiano, si tratterebb­e invece in questo caso di restituire sempliceme­nte il maltolto”.

Luigi Gallo (A sinistra per Bolzano) esprime invece un’idea di Stato completame­nte diversa, ma anche lui alla fine critica la poca trasparenz­a: «Parlare di Stati in questo momento non è più attuale perché viviamo in una dimensione globale. Ritengo comunque che decisioni come quelle relative a un terzo Statuto d’autonomia siano da condivider­e con forme di democrazia partecipat­a e discussion­i pubbliche».

Contento della bozza invece Carlo Vettori (Lega Nord): «Visto che i soldi che utilizziam­o sono i nostri, mi sembra giusto che ci diano anche le competenze. Il consenso della Lega nel resto d’Italia inoltre ci fa ben sperare che si possa raggiunger­e finalmente il federalism­o per cui la Lega Nord si è sempre battuta».

L’analisi di Urzì «Si attua una politica anti-italiana e il Trentino fa da foglia di fico»

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