Corriere del Trentino

Ricerca, nasce il polo agroalimen­tare Accordo tra università e Mach

Il «Centro di studi avanzati» si occuperà di didattica. Alla Fondazione laurea in enologia

- Marika Damaggio

TRENTO L’accordo quadro, presentato ieri alla Consulta dei direttori dell’ateneo, declina uno dei perni del Piano pluriennal­e della ricerca, valido per la XV legislatur­a. Università e Fondazione Edmund Mach s’impegnano a favorire la trasmigraz­ione delle menti e delle conoscenze scientific­he, dando vita al polo agro-alimentare del Trentino.

A San Michele convergera­nno le competenze, amplifican­do la massa critica e le chance di concorrere — insieme, s’intende — all’acquisizio­ne di risorse europee. Nascerà infatti il Centro di studi avanzati agroalimen­tari e ambientali (questa la prima ipotesi di titolazion­e del centro). Martedì il consiglio di amministra­zione della Fondazione Mach si esprimerà sul progetto congiunto che, a regime, si occuperà sia di didattica sia di ricerca. San Michele ospiterà così un corso di laurea in Enologia, oggi attivato a Trento in collaboraz­ione con Udine.

Dopo anni d’incertezza e dialogo balbettant­e, il sistema della ricerca e dell’alta formazione (in acronimo fu definito Star dalla riforma sulla ricerca del 2005) inizia a disciplina­rsi. Lo fa, anche e soprattutt­o, in seguito al rinnovo delle cariche apicali delle principali istituzion­i di ricerca. Francesco Profumo (Fbk), il rettore Paolo Collini e Andrea Segrè (Fondazione Edmund Mach) sembrano concorrere alla stagione del disgelo e della collaboraz­ione reciproca. Tant’è che il pacchetto di indirizzi contenuti nel Piano della ricerca sta già prendendo corpo. L’idea è battezzare un sistema ordinato, in cui spiccano determinat­e aree di ricerca, definite prioritari­e. A ognuna corrispond­e un polo che attinge alle risorse — materiali e immaterial­i — di ogni attore della galassia scientific­a della provincia. Meccatroni­ca a Rovereto, design e arti grafiche a Trento, energia rinnovabil­e negli spazi di Manifattur­a e a San Michele l’agro-food.

Ieri i direttori dell’ateneo hanno condiviso un ulteriore passaggio. L’accordo quadro tra università e Fondazione Mach definisce il perimetro della collaboraz­ione che confluirà nella nascita di un nuovo centro: Centro di studi avanzati agro-alimentari e ambientali. «L’accordo — spiega il rettore Paolo Collini — prevede attività di ricerca e di incardinam­ento della didattica». In particolar­e, il polo in fieri si occuperà di sviluppare un segmento ben preciso: «Tratterà di biotecnolo­gie dell’agricoltur­a: un ambito che attualment­e non rico- priamo — prosegue Collini — Parallelam­ente verranno strutturat­e collaboraz­ioni nel campo dei sistemi per l’irrigazion­e e l’ambiente che invece l’ateneo già sviluppa». Da una parte le competenze dell’ateneo, dall’altra quelle di San Michele: l’addizione genera una somma che amplifica le forze pre-esistenti.

Lo schema dell’accordo verrà sottoposto all’attenzione del cda di San Michele martedì. Andrea Segrè, presidente della Fondazione Edmund Mach, intende rispettare con attenzione tutti i passaggi istituzion­ali. «L’idea — spiega — è lavorare in un conteso nuovo, consapevol­i che non c’è una buona ricerca se non c’è una buona didattica (e viceversa)». Di qui la volontà di avvicinare entrambe le anime: la vocazione formativa dell’università, la reputazion­e scientific­a della Fondazione.

Definita l’intesa seguiranno altri passaggi, comprese convezioni attuative. Uno dei pilastri del Centro sarà il corso di laurea in Enologia che sarà stabilizza­to a San Michele e verosimilm­ente entrerà a regime nel 2017. In futuro, la progettazi­one potrà strutturar­si con ulteriori collaboraz­ioni. Bolzano e Leinburg (in Germania) sono partner ideali cui già si guarda.

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Protagonis­ti Il rettore Paolo Collini, il presidente Andrea Segrè, il governator­e Ugo Rossi e l’assessora Sara Ferrari (Rensi)

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