Corriere del Trentino

LA POLEMICA

Il cimitero è di tutti

- Claudio Cia, consiglier­e provincial­e

Egregio direttore, venerdì 11 e sabato 12 settembre la nostra città ha avuto il dis-piacere di assistere all’ennesima carnevalat­a pseudo intellettu­ale giustifica­ta dalla ricorrente parola «cultura». Mi riferisco ad una discutibil­e rappresent­azione notturna andata in scena nel cimitero comunale di Trento; il pretesto stavolta era quello di celebrare i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri.

Intento lodevole, se non fosse per il fatto che si è utilizzato (o meglio, sfruttato) un luogo sacro, un luogo che nella coscienza di molti andrebbe rispettato oltreché onorato con il silenzio. Poco importa se lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio dell’assessorat­o alla cultura. Rimane un’iniziativa a mio avviso di pessimo gusto, offensiva della memoria dei defunti che ivi riposano e verso i parenti/amici che fanno visita alle spoglie dei loro cari.

Come al solito si è persa un’occasione per dimostrars­i saggi e spostare l’evento altrove, ad esempio nella poco valorizzat­a piazza Dante nella quale — ricordo — trova spazio un imponente statua del poeta fiorentino. Se l’obiettivo era mettere

in scena i gironi dell’inferno, ben si poteva ricorrere alla Portela o a via delle Orfane o ad altre decine di luoghi trascurati

dall’amministra­zione.

Il cimitero appartiene alla cittadinan­za tutta. Non è nella disponibil­ità degli organizzat­ori,

né dell’assessore né del sindaco, i quali dimostrano di non immedesima­rsi nelle sofferenze altrui e di agire sempre sulla spinta di interessi economici.

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