LA POLEMICA
Il cimitero è di tutti
Egregio direttore, venerdì 11 e sabato 12 settembre la nostra città ha avuto il dis-piacere di assistere all’ennesima carnevalata pseudo intellettuale giustificata dalla ricorrente parola «cultura». Mi riferisco ad una discutibile rappresentazione notturna andata in scena nel cimitero comunale di Trento; il pretesto stavolta era quello di celebrare i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri.
Intento lodevole, se non fosse per il fatto che si è utilizzato (o meglio, sfruttato) un luogo sacro, un luogo che nella coscienza di molti andrebbe rispettato oltreché onorato con il silenzio. Poco importa se lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alla cultura. Rimane un’iniziativa a mio avviso di pessimo gusto, offensiva della memoria dei defunti che ivi riposano e verso i parenti/amici che fanno visita alle spoglie dei loro cari.
Come al solito si è persa un’occasione per dimostrarsi saggi e spostare l’evento altrove, ad esempio nella poco valorizzata piazza Dante nella quale — ricordo — trova spazio un imponente statua del poeta fiorentino. Se l’obiettivo era mettere
in scena i gironi dell’inferno, ben si poteva ricorrere alla Portela o a via delle Orfane o ad altre decine di luoghi trascurati
dall’amministrazione.
Il cimitero appartiene alla cittadinanza tutta. Non è nella disponibilità degli organizzatori,
né dell’assessore né del sindaco, i quali dimostrano di non immedesimarsi nelle sofferenze altrui e di agire sempre sulla spinta di interessi economici.