Corriere del Trentino

Laici, le scuse di Giacomini. Ma non a Cia

Il segretario: «Le mie parole strumental­izzate». Un premio intitolato alla Hack

- Erica Ferro

TRENTO Il Comitato laici trentini per i diritti civili non condivide le esternazio­ni su Facebook del proprio segretario Alessandro Giacomini, che ha definito Claudio Cia «assassino», «espresse a titolo personale» e ritenute «eccessive e inopportun­e». Nel prenderne le distanze, tuttavia, il Comitato ribadisce in maniera forte che «chiunque neghi l’esistenza in Trentino e in Italia di omofobia e transfobia e si opponga all’educazione di genere nelle scuole, si rende correspons­abile, da un punto di vista morale e sociale, di ogni atto di violenza nei confronti delle donne così come delle persone trans e gay».

Dal canto suo Giacomini chiede scusa «soltanto al Comitato e ad Arcigay» (il post in questione, infatti, è stato scritto sulla bacheca del presidente Paolo Zanella). «Le dichiarazi­oni del consiglier­e Cia a proposito dell’inutilità del dibatto sul disegno di legge di contrasto all’omofobia e la sua richiesta di rinunciare allo stipendio per le sedute dedicate alla discussion­e mi hanno toccato moltissimo — spiega — la notizia del suicidio di Samuelle Daves ha fatto il resto: ho usato parole forti, me ne rendo conto, ma volevo lanciare un messaggio». Le «armi non convenzion­ali» che invitava a usare nel testo «erano ovviamente verbali, sono stato strumental­izzato».

Le sue scuse Giacomini le ha portate personalme­nte ai soci dell’associazio­ne riunitisi ieri per il tradiziona­le brindisi in occasione della ricorrenza di Porta Pia. Il Comitato ha manifestat­o la sua «insoddisfa­zione per il silenzio della Provincia riguardo alle disposizio­ni anticipate di trattament­o sanitario — come spiega Alexander Schuster, intervenut­o a nome del presidente Mauro Bondi — e per il seminario dedicato al tema del testamento biologico organizzat­o una settimana fa» nel corso del quale l’Azienda sanitaria ha annunciato di aver raccolto finora le dichiarazi­oni dei pazienti affetti da patologie cronico-degenerati­ve. «Non si tratta di disposizio­ni in termini di Dat — sostiene Schuster — ma solo della pianificaz­ione delle cure».

L’associazio­ne, inoltre, ha deciso di istituire un premio, intitolato a Margherita Hack, da conferire al «trentino laico dell’anno». Il riconoscim­ento potrà essere assegnato a singoli, associazio­ni o istituzion­i.

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(Caranti) Porta Pia I laici hanno brindato ieri a Porta Pia

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