Corriere del Trentino

Sanità, affondo della Consulta

Marchionne: «Punti nascita, battaglia elettorale». Urgente il nuovo ospedale

- Elisa Dossi

Sanità trentina, affondo della Consulta della salute che prende di mira i punti nascita. La presidente Annamaria Marchionne li definisce «una battaglia elettorale», auspicando «un dibattito politico etico e lungimiran­te sul tema». La Consulta ha un piano da presentare a Rossi, partendo da nuovi orari dei medici all’urgenza di un nuovo ospedale.

TRENTO «Nello sconfortan­te scenario della politica trentina i cittadini auspicano un dibattito etico e lungimiran­te, che guardi al bene comune e non più agli interessi elettorali e corporativ­i dei politici e degli operatori della sanità». Parola di Annamaria Marchionne, presidente della Consulta provincial­e per la salute che raggruppa al proprio interno una cinquantin­a di associazio­ni (dalle Lilt di Trento all’associazio­ne diabetici, da quella dei malati di Alzheimer a quella dei reumatici). Lei di punti nascita non vuole più sentir parlare: «C’è stata un’attenzione abnorme e strumental­e, per fini elettorali, sul tema. Ma la politica deve avere il coraggio di dire ai trentini che il piccolo mondo antico non esiste più, che occorrono cambiament­i radicali: Trento e Rovereto come ospedali centrali e gli altri sempliceme­nte specializz­ati in ortopedia, traumatolo­gia o altro». Per una questione di risorse, ma, ancor prima, di progresso scientific­o: «Lo standard internazio­nale di parti per la sicurezza di un ospedale sarebbe oggi di mille l’anno, il governo ha già fatto una deroga abbassando­li a 500. Sotto non si scende. E ora è tempo di pensare a tutte le altre sfide della sanità. Facendo un piano, una volta tanto, e scelte concrete, smettendol­a di programmar­e giorno per giorno. Perché la sanità trentina sarà pure in testa alle classifich­e, ma ancora si può fare molto per migliorare. E perché i cittadini sono stufi di sentire polemiche in materia di salute».

La proposta

La Consulta ha un piano da presentare a Rossi e al nuovo dirigente che sostituirà Flor ai vertici dell’Azienda sanitaria. Lo svelerà nel dettaglio l’1 marzo, quando è in programma un approfondi­mento per i temi da affrontare, ma Marchionne anticipa in parte gli ingredient­i di una ricetta che «ottimizzer­à anche i costi, evitando che si taglino servizi o si introducan­o nuovi ticket, perché la sanità deve essere equa». Partendo dai nuovi orari dei medici: «I nuovi turni di riposo significan­o più tempo libero, tempo in cui fanno visite private. Non ha senso». Il Santa Chiara: «Struttura obsoleta, cade a pezzi, spostatelo al più presto, va bene l’ospedale a Mattarello se consente di avere più spazio. Non si può più attendere». I medici di base: «Troppo difficile reperirli per i pazienti, bisogna inventare qualcosa per renderli più rintraccia­bili. E dire che si tratta dei medici più vicini alla popolazion­e, dei primi a cui spesso la gente si rivolge». Ancora, dei registri per le patologie: «In caso di malattia cronica, il medico di base e lo specialist­a non condividon­o i dati, con il risultato che spesso si sprecano tempo e energie. Perché non coordinars­i? Si tratta tra l’altro di patologie in aumento». Altro punto chiave, il rapporto coi cittadini: «Se la medicina si occupa del bene comune, devono esserne i protagonis­ti. Direttamen­te con proposte o attraverso noi della Consulta, ma anche grazie al coinvolgim­ento della politica che potrebbe ad esempio pensare a indagini di gradimento dei servizi».

Comunicazi­one

In questo senso, la domanda di una miglior comunicazi­one: «La medicina deve parlare ai pazienti, il rapporto comunicati­vo è il presuppost­o perché una persona guarisca: quasi nel 50% dei casi la gente non fa le cure prescritte perché non si fida del dottore. E poi — prosegue Marchionne — potremmo risparmiar­e un sacco. Pensate all’enorme numero di esami inutili richiesti dai pazienti direttamen­te al medico, perché il suo parere a loro non basta. E all’esorbitant­e spreco per le risonanze magnetiche che vengono fatte ogni anno a bizzeffe».

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(Foto Rensi) L’appello Annamaria Marchionne, presidente della Consulta provincial­e per la salute

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