LE SUGGESTIONI OSCURANO I FATTI
Lo spostamento di persone attraverso le frontiere e la loro integrazione in nuovi Paesi sono fenomeni complessi. Per tale motivo è importante che il dibattito sia basato per quanto possibile su un’analisi rigorosa del fenomeno, invece che su pregiudizi e suggestioni. Due eventi in Trentino AltoAdige rappresentano un esempio di tale approccio. Oggi, all’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche di Trento (Irvapp), Klaus Zimmermann interverrà sul tema della crisi europea dei rifugiati, contro la chiusura delle frontiere e a favore di maggiore integrazione e coordinamento nelle politiche europee. Zimmermann è direttore dell’Istituto per il futuro del lavoro (Iza) di Bonn ed è un convinto promotore di un approccio alle politiche pubbliche basato sull’evidenza empirica. L’Iza ha pubblicato vari studi, riguardanti ad esempio l’effetto dei lavoratori immigrati sui salari dei lavoratori nativi (sostanzialmente nullo) o sulla salute dei lavoratori locali (un effetto positivo, poiché gli immigrati svolgono i lavori più rischiosi e usuranti).
A fine mese, Paolo Pinotti della Bocconi presenterà alla Libera Università di Bolzano una ricerca basata su dati italiani circa le conseguenze della regolarizzazione degli immigrati irregolari sul tasso di criminalità. Lo studio mostra come la regolarizzazione sostanzialmente dimezzi la propensione a compiere un reato grave (furto, rapina, traffico di droga e altri) da parte degli immigrati maschi, che passa dall’1,1 allo 0,5 per cento, presumibilmente grazie a maggiori opportunità di lavoro dopo la messa in regola.
L’evidenza empirica non sostituisce il dibattito politico. Le scelte importanti per una comunità non sono un problema algebrico da risolvere utilizzando la corretta metodologia, in quanto coinvolgono valori e considerazioni che appartengono propriamente all’ambito politico. Un confronto staccato da una rigorosa analisi della realtà, tuttavia, diventa contrapposizione ideologica. Una condizione essenziale per poter svolgere analisi puntuali è la disponibilità dei dati. Il lavoro di Pinotti, ad esempio, è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e della Direzione centrale della Polizia criminale del ministero dell’Interno. Le istituzioni pubbliche possono contribuire in maniera sostanziale a migliorare la qualità del dibattito mettendo a disposizione dei ricercatori le proprie banche dati, ovviamente rispettando la riservatezza. Segnali positivi ci sono stati ad esempio con l’Inps, ma molto resta da fare.