Corriere del Trentino

Polo Meccatroni­ca, arriva Bonfigliol­i: 100 dipendenti

Chiude l’azienda di Avio. Alla maggioranz­a dei 78 dipendenti solo 12 mesi di mobilità

- E. Orf.

Il polo della Meccatroni­ca di Rovereto diventa grande. Entro il 2018 ospiterà una fabbrica della Bonfigliol­i di Bologna con un centinaio di dipendenti. L’assessore Olivi raggiante: la nostra politica industrial­e funziona

Faggioni Hanno sempre rifiutato gli aiuti di Piazza Dante

TRENTO Alla fine, dopo il termine della cassa integrazio­ne straordina­ria, Malgara Chiari e Forti getta la spugna. Ieri pomeriggio ai sindacati è stata annunciata la «cessazione di attività», a cui seguirà il licenziame­nto collettivo degli ultimi 78 dipendenti.

«Finora la mobilità era solo volontaria — nota Manuela Faggioni, segretario Flai Cgil — ora sarà estesa a tutti. La maggior parte delle persone, che ha un’età inferiore ai 50 anni, percepirà una mobilità di 12 mesi». Per Franco Zancanella, collega della Fai Cisl, «occorre un vertice urgente con la Provincia».

In attesa dei 30 milioni del fondo italoameri­cano Pintus — che con una mail al Corriere sono stati definiti «sospesi» —, che dovevano salvare la società, prima della fine d’anno 15 persone avevano lasciato il posto. Diverse istanze di fallimento sono state presentate, fino alla richiesta di concordato preventivo di pochi giorni fa. Ora il giudice deciderà a fronte della cessazione di attività. «Ricordiamo­ci che alcuni operai hanno arretrati di stipendio di quasi un anno» dice Faggioni, che commenta: «La vicenda è molto triste. L’azienda ritiene di aver fatto tutti i tentativi possibili per rimanere in piedi, ma non c’è stato verso. Da mesi noi sindacati non vediamo nessuno e i lavoratori sono stati abbandonat­i. Inoltre — continua — la società ha ufficialme­nte rifiutato l’aiuto economico della Provincia, offerto in cambio di garanzie occupazion­ali, forse proprio per non sottostare a questi vincoli». In senso lato «assistiamo spesso a situazioni in cui i datori di lavoro spariscono da un momento all’altro. Ma qui la cosa è ancora più becera: l’azienda ha approfitta­to della fiducia dei dipen- denti. Ora chi cerca di recuperare gli stipendi arretrati può molto poco, è difficile che il curatore fallimenta­re riesca a vendere qualcosa, è tutto ipotecato». La vicenda è complessa, la controllan­te di Malgara è la Effe H, a sua volta in liquidazio­ne. Il patron Giulio Malgara, 77 anni, ieri ha dato le dimissioni anche dalla presidenza dell’Auditel, ruolo che aveva ricoperto per 32 anni.

A terra rimangono gli operai: dato che siamo entrati nel 2016, chi ha più di 50 anni di età ha diritto a 18 mesi di mobilità, ma sono pochi, la maggior parte è uscita già dal 2014. Quasi tutti i 78 dipendenti che saranno licenziati adesso hanno da 49 anni in giù, per cui hanno diritto solo a 12 mesi di mobilità. Si lavora all’anticipo del Tfr, molti lo chiedono.

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Proteste Da più di un anno i dipendenti di Malgara protestano: stipendi arretrati anche di un anno

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