Corriere del Trentino

Legge elettorale, Cia fa saltare il banco Stoppata la norma «salva Andreatta»

L’ostruzioni­smo affossa la norma. Per le amministra­tive di Bolzano non si cambia Il consiglier­e fa muro e l’Svp cede: niente deroga alla composizio­ne dell’esecutivo

- Marika Damaggio

Non è passato il disegno di legge di riforma della legge elettorale, promosso dall’Svp. Andreas Pöder (Bürger Union) e Walter Blaas (Freiheitli­chen) hanno dato il colpo di grazia alla proposta con 4.600 emendament­i ostruzioni­stici. Sul fronte trentino Cia si è opposto all’aumento di assessori

BOLZANO Sembrava quasi fatta. Una mediazione tutto sommato accettabil­e per la maggioranz­a e la salvaguard­ia dell’impianto complessiv­o della legge. Lo stralcio dell’emendament­o firmato dal capogruppo della Stella alpina, Dieter Steger, e il superament­o dell’ipotesi di riduzione dei consiglier­i, non è bastato. Claudio Cia, seppur seduto tra gli scranni in quota trentina, ha sgretolato le speranze dell’assessore Sepp Noggler. Di qui l’ulteriore drastico ritocco, depennando l’aumento degli assessori. Però non è servito. Sul finire di una lunga giornata, Andreas Pöder (Bürger Union) e Walter Blaas (Freiheitli­chen) hanno dato il colpo di grazia. Ben 4.600 emendament­i ostruzioni­stici e l’adieu definitivo alla possibilit­à di governare Bolzano.

Ha presidiato l’Aula del consiglio regionale tutto il giorno. Ha coordinato le sospension­i per cercare in tutti i modi di centrare il bersaglio. Ostacolo dopo ostacolo ha provato a ridurre le distanze con la minoranza. Le divisioni interne all’opposizion­e, scissa tra le diverse richiese, ha tuttavia reso impraticab­ile la soluzione finale. Malgrado i compromess­i e il depauperam­ento della legge, Sepp Noggler s’è lasciato andare. Alle 20 non c’era più nulla da fare. «Abbiamo provato in tutti i modi, ora andiamo a casa — ha detto l’assessore — Pöder e Blaas si prenderann­o la responsabi­lità delle proprie azioni». Svp e maggioranz­a tout

court hanno via-via ristretto i margini della legge. «Erano rimaste solo le soglie di sbarrament­o», ha ricordato Noggler. Ma niente da fare. L’ipotesi, com’è noto, prevedeva una correzione al sistema proporzion­ale, attraverso l’introduzio­ne di tre soglie di sbarrament­o. Il 3% per le liste non collegate e il 7% per i gruppi di liste collegate (con l’ulteriore condizione che almeno una lista all’interno del gruppo raggiunges­se il «quoziente naturale», ossia il 2, 2%).

Tutti d’accordo, fin qui. Dentro alla minoranza, tuttavia, ogni singolo partito ha maturato altrettant­e perplessit­à. A cominciare da Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), contrario all’idea di ridurre il numero dei consiglier­i comunali di Bolzano (da 45 a 35) e Merano (da 36 a 32). «La proposta di riduzione del numero di consiglier­i comunali — ha spiegato — danneggia in primo luogo gli stessi membri del gruppo linguistic­o tedesco. Io questo diritto alla pluralità lo difendo».

Di qui la prima mediazione: via l’emendament­o contestato per soddisfare le richieste di Urzì. Ed ecco il secondo scoglio: il Movimento cinque stelle, contrario alla possibilit­à di aumentare il numero degli assessori. Ancora una volta s’è trovata la soluzione: affidare alle assemblee cittadine (anziché al sindaco) la possibilit­à di modificare lo statuto e aumentare l’esecutivo.

Quando tutto pareva risolto, nuovi crucci. Claudio Cia (Civica Trentina) ha alzato la posta: depennare completame­nte l’ipotesi di aumentare gli assessori. È seguito il correttivo per rassicurar­e gli animi: «Trento è esclusa dal provvedime­nto», si è scritto in emendament­o ad hoc. «Non è sufficient­e, il principio dev’essere il medesimo in tutta la regione», ha tuonato Cia. Nuovamente, malgrado fosse un punto dirimente per l’Svp, la maggioranz­a ha accettato di fare un passo indietro.

Tassello dopo tassello, il disegno di legge s’è radicalmen­te asciugato. Invano. Andreas Pöder (Bürger Union) e Walter Blaas (Freiheitli­chen), un doppio fronte che forse tenta un avviciname­nto pre-elettorale, hanno inglobato gran parte degli emendament­i ritirati progressiv­amente dall’opposizion­e. «L’abbiamo detto chiarament­e — ha rimarcato Pöder — il consiglio di Bolzano deve ridursi a 35». È l’ultimo atto. Gli oltre 4.600 emendament­i chiudono la partita. Niente legge elettorale: alle prossime amministra­tive si torna alle regole attuali.

L’assessore «Abbiamo cercato un compromess­o in tutti i modi possibili Ma non è servito»

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Deciso Claudio Cia, consiglier­e regionale della Civica Trentina iieri è stato protagonis­ta della discussion­e relativa alla nuova legge elettorale Con i suoi emendament­i ostruzioni­stici contro l’aumento degli assessori (norma salva Andreatta) ha di...

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