Polizia locale Accorpamenti all’orizzonte
TRENTO I corpi di polizia locale del Trentino hanno celebrato ieri a Cles il loro patrono, San Sebastiano. La giornata ha visto la celebrazione della santa messa e il successivo corteo per le vie cittadine con l’alzabandiera in piazza Municipio e la cerimonia di consegna delle onorificenze per meriti speciali presso il cinema teatro del capoluogo noneso. Alla festa dei vigili trentini ha preso parte anche l’assessore provinciale alla coesione territoriale e agli enti locali Carlo Daldoss, che ha annunciato i due obiettivi 2016 della giunta in tema di polizia locale e sicurezza: gli ambiti territoriali minimi di azione dei corpi dei vigili e un unico sistema di videosorveglianza in Trentino, integrato con quelli già esistenti sul territorio. «I cittadini — ha spiegato a riguardo l’assessore — chiedono maggiore sicurezza e noi siamo chiamati ad offrire risposte in grado di aumentare la percezione di un territorio più sicuro e di mettere a disposizione nuovi strumenti alle forze dell’ordine per la loro attività di controllo e di indagine».
In Trentino operano attualmente circa 500 vigili, presenti in ogni Comune con servizi di controllo e vigilanza, ma anche con attività a diretto contatto e a supporto dei cittadini. Negli anni, la polizia locale ha assunto compiti sempre più delicati in materia di sicurezza.
Partendo dalla connotazione della polizia locale — fortemente legata al territorio e all’amministrazione comunale — l’assessore Daldoss ha annunciato il progetto di riorganizzazione dei corpi su base territoriale: «La giunta provinciale condividerà con il Consorzio dei Comuni e gli altri soggetti istituzionali interessati il progetto che fissa gli ambiti minimi in cui il servizio di polizia locale va svolto a favore del cittadino. In questi anni abbiamo assistito all’accorpamento tra diverse amministrazioni comunali. Il processo ha escluso i corpi di polizia municipale. Credo che sia giunto il momento di ripensare insieme al riassetto su base territoriale di un servizio indispensabile a favore del cittadino, così da ottimizzare servizi e strumenti». La seconda novità riguarda invece le reti di videosorveglianza: «Stiamo pensando alla messa in rete dei sistemi di videosorveglianza già presenti in alcuni comuni del Trentino e il successivo allargamento. Anche in questo caso lavoreremo d’intesa con le amministrazioni locali con l’obiettivo di creare non il ‘Grande Fratello” del Trentino, bensì strumenti efficaci di controllo dei territori».