Circoscrizioni, l’intesa non c’è
Indennità e gettoni: forze politiche in ordine sparso. Presidenti sfiduciati: troppi ritardi
Approderà in aula martedì prossimo la delibera relativa ai compensi dei presidenti e dei consiglieri circoscrizionali, annunciata da mesi e al centro di dibattiti e tentativi di mediazione. Ma a una settimana dal confronto l’intesa tra i partiti è ancora lontana. Per l’approvazione servono 27 voti e non è scontato che il numero venga raggiunto. «È prioritario che il consiglio si esprima» osserva l’assessora Chiara Maule, decisa a chiudere entro la prossima settimana. Sfiduciati i presidenti di circoscrizione: «Non vediamo nulla di nuovo».
TRENTO La delibera approderà in aula nella tornata della prossima settimana: dopo mesi di dibattiti, tentativi (falliti) di mediazione e continui rinvii, il travagliatissimo nodo delle indennità dei presidenti e dei gettoni di presenza dei consiglieri circoscrizionali si prepara finalmente a passare al vaglio di Palazzo Thun. Per arrivare, in un verso o nell’altro, alla stretta finale.
Ieri l’ipotesi presentata in più occasioni dall’assessora al decentramento Chiara Maule è diventata l’argomento del giorno, finendo in mattinata sul tavolo della giunta del sindaco Alessandro Andreatta e nel pomeriggio su quello della commissione dei capigruppo. Con un’unica certezza: la questione sarà affrontata in consiglio a partire da martedì. Anzi, un’altra certezza (se così si può definire) c’è: nonostante i mesi di mediazione, l’intesa consiliare per riuscire a raggiungere i 27 voti necessari per l’approvazione deve ancora essere raggiunta. Con il rischio concreto di trovarsi, al momento del giudizio, con i partiti in ordine sparso.
Una spina nel fianco, questa, per la maggioranza cittadina. Che anche ieri, nel confronto tra capigruppo e sindaco fissato prima della commiss io n e , ha ce r c a t o d i tratteggiare il quadro.
«Spero che il consiglio riesca a compattarsi su questa partita» ha spiegato ieri Mau-le, tra un incontro e l’altro. «Questa — ha proseguito l’assessora, che ha un passato da presidente di circoscrizione (di Povo) — è una questione che mi sta davvero a cuore. Voglio portare in aula la delibera, considero prioritario il fatto che il consiglio si esprima su questo argomento. Io in aula non potrò nemmeno votare, ma penso che sia importante che si dica qualcosa. Ognuno, poi, si prenderà le proprie responsabilità».
Maule, come di consueto, si mostra fiduciosa. Anche se la situazione è tutt’altro che confortante. La proposta sul tavolo, come noto, prevede un gettone di presenza di 40 euro per ogni seduta dei consigli e un’indennità per i presidenti modulata in base a dimensione e popolazione del quartiere, con tre fasce a scalare. Una prospettiva presentata ancora qualche mese fa, ma che fino ad ora non sembra avere i 27 voti di sostegno necessari.
Ad aver ottenuto i consensi maggiori è il punto relativo alle indennità dei presidenti, che sembra mettere d’accordo tutti tranne Lega nord e Movimento 5 Stelle. Più critica la questione dei gettoni di presenza, sui quali anche all’interno dei vari gruppi (Pd in primis) non c’è unità di pensiero.
Per superare l’impasse, in via Belenzani sono state avanzate varie ipotesi. Come quella di proporre la votazione per punti separati, in modo da dare almeno il via libera alle indennità dei presidenti. Ma non tutti si sono detti d’accordo: dal Cantiere qualcuno infatti ha storto il naso.
Il Pd, dal canto suo, per cercare di sanare le proprie fratture interne, ha lanciato l’idea di legare il via libera alla prospettiva di una revisione delle circoscrizioni entro la consiliatura, con l’obiettivo di ridurne il numero (e arrivare così naturalmente a una diminuzione delle risorse necessarie al loro funzionamento). Ma la proposta ha avuto l’effetto di sollevare altre discussioni all’interno della maggioranza. E ieri lo stesso capogruppo Paolo Serra ha tentato un’ulteriore mediazione, ipotizzando di lasciare la decisione finale sui 40 euro alle circoscrizioni: in sostanza, di permettere a ogni consiglio di accettare o meno i gettoni. Un’idea, però, impraticabile.
Ora rimane una settimana di tempo per trovare una difficile — se non impossibile — intesa. Con qualche consigliere che guarda oltre prima del tempo. «Se la delibera venisse bocciata — si sente dire in via Belenzani — potrebbe comunque essere ripresentata tra qualche mese». Un modo, forse, per mettere già le mani avanti.
L’assessora Chiara Maule È prioritario che il consiglio si esprima su questo argomento È un tema che mi sta a cuore Il quadro Lega nord e 5 Stelle sono contrari Posizioni contrastanti anche in maggioranza