Comune, irrompe Mellarini «C’è il Prg, subito la verifica»
Mellarini: «Chiarimento in vista del Prg». Panizza: serve responsabilità
In maggioranza comunale, dopo il voto sulle circoscrizioni, il clima è da tutti contro tutti, tra accuse incrociate e rimpalli di responsabilità. A chiedere un chiarimento sono i segretari del Patt e dell’Upt Franco Panizza e Tiziano Mellarini, che puntano il dito contro il Pd. «No a giochetti da bambini dell’asilo» risponde Bozzarelli. Sindaco pronto al confronto.
Franco Panizza lo confessa subito: «È stata una sorpresa. Non ci aspettavamo che la delibera venisse bocciata». Inatteso o meno, di sicuro lo scivolone della maggioranza comunale sui compensi ai rappresentanti circoscrizionali
(Corriere del Trentino di giovedì) ha avuto l’effetto di alzare per l’ennesima volta la tensione nella coalizione guidata dal sindaco Alessandro Andreatta. Con accuse incrociate sull’identità dei «franchi tiratori» e rimpalli di responsabilità.
«Servivano 27 voti favorevoli. Era necessario, in sostanza, anche il sostegno di parte della minoranza» torna sul «fattaccio» il primo cittadino. Che analizza la bocciatura partendo proprio dall’opposizione: «A parte Lega e 5 Stelle, che avevano chiarito il loro “no”, altri partiti di minoranza si erano invece espressi inizialmente a favore di gettoni e indennità, per poi votare in altro modo. Si sono dimostrati inaffidabili». E al centrodestra (Civica Trentina e Forza Italia), che ha invocato le sue dimissioni, Andreatta replica: «Ognuno dovrebbe pensare alle proprie responsabilità. Loro si chiedano se hanno tenuto fede a quanto avevano dichiarato, visto che avevano auspicato un voto favorevole alla delibera». Ma il primo cittadino affronta anche i problemi interni alla maggioranza. Ammettendo una certa delusione. «Sapevo che sui gettoni non c’era accardo — osserva —, ma sulle indennità ho sempre avuto un riscontro unanime nella coalizione. In aula mi sarei aspettato 23 sì, non 19». Tenendo conto che «in consiglio, considerando maggioranza e opposizione, sui presidenti il potenziale era di 31 voti favorevoli, 29 togliendo i due assenti». E ora? «Ne parleremo in maggioranza, ma senza enfatizzare» assicura Andreatta. «Dobbiamo ripartire dai temi — avverte — e non dalle divisioni».
Ma in queste ultime ore nel centrosinistra autonomista la richiesta di una verifica è rimbalzata di partito in partito. Con toni non del tutto concilianti. «Accusano i nostri consiglieri di essere i franchi tiratori? Forse è il caso che ogni partito guardi in casa propria» mette in chiaro il segretario dell’Upt Tiziano Mellarini, che nei prossimi giorni incontrerà Andreatta. «Sarà — precisa — il primo incontro da segretario: al di là della questione specifica, faremo un ragionamento generale sulla situazione del capoluogo e sui temi da affrontare». Con un passaggio in più. Non marginale: «Ad Andreatta ricorderò che in consiglio siamo presenti con cinque esponenti, oltre all’assessora esterna. Il primo cittadino farà poi le sue riflessioni». Per un rimpasto di giunta? Mellarini nega: «No, non parlo di nomi». Alla coalizione, però, un messaggio lo lancia: «La bocciatura della delibera non è responsabilità dell’Upt. Qualche altra forza di maggioranza dovrà fare delle valutazioni. In ogni caso, è necessario un chiarimento approfondito: la città si appresta ad avviare l’iter del nuovo Prg. Non possiamo affrontarlo divisi». E a respingere le accuse, in casa Cantiere-Upt, è anche Renato Tomasi, «padre» della riforma del decentramento della scorsa consiliatura. «È assurdo che ci vengano date delle colpe » sbotta Tomasi. «Per la prima volta — prosegue — il Cantiere ha votato compatto. Tra l’altro, non vedo perché puntare il dito contro di noi quando c’è un partito, il Pd, che non ha votato il 50% della delibera, ossia l’introduzione dei gettoni di presenza». E aggiunge: «Alle circoscrizioni abbiamo già tolto tanto: non ha senso togliere anche i compensi».
Invoca una «verifica di maggioranza» anche Franco Panizza, che chiede di «rilanciare la responsabilità di governo: bisogna ritrovare compattezza». «Il gruppo del Patt — assicura il segretario autonomista — ha votato compatto con il sindaco. Lo so perché ho parlato con i miei consiglieri: nei prossimi giorni ci incontreremo per fare il punto». Poi Panizza si rivolge al Pd: «Dovrebbe evitare le occasioni di divisioni come queste. Il sindaco, forse, non ha in mano il suo gruppo». E proprio ad Andreatta il segretario lancia un monito: «Va bene che incontri Mellarini. Ma anche noi vogliamo dire la nostra».
E alle accuse degli alleati risponde Elisabetta Bozzarelli. «Il rimpallo di responsabilità — dice secca la coordinatrice cittadina del Pd — è un gioco da bambini dell’asilo. Noi abbiamo sempre espresso la nostra posizione: ci prendiamo le nostre responsabilità, ma ora è necessario fare un passaggio in avanti nella responsabilità delle scelte». Mercoledì la questione animerà la riunione di maggioranza. «Abbiamo chiesto al sindaco che se ne parli. Ma è difficile rapportarsi con alleati che non hanno rispetto del dibattito».
Intanto, dai banchi della minoranza proseguono affondi e analisi. Se Civica Trentina e Forza Italia hanno chiesto al sindaco di dimettersi («Non c’è più una maggioranza»), Paolo Negroni dei 5 Stelle torna sul merito della delibera. «Le circoscrizioni — scrive — sarebbero molto utili se diventassero un luogo nel quale i cittadini si riuniscono e decidono sulle questioni che li riguardano da vicino, un esempio di democrazia diretta».
Elisabetta Bozzarelli Il rimpallo delle responsabilità è un gioco da bambini dell’asilo Ne parleremo