Corriere del Trentino

«Circoscriz­ioni, avevo l’accordo Poi il dietrofron­t»

- Di Marika Giovannini

TRENTO Si è sempre mostrata fiduciosa. «Sono ottimista per natura. Ci credo fino a prova contraria» aveva spiegato a inizio marzo, poche ore dopo il confronto in commission­e capigruppo.

Ma le due faticose sedute consiliari di martedì e mercoledì e, soprattutt­o, l’esito finale della votazione sulla delibera hanno incrinato un po’ il sorriso dell’assessora alla partecipaz­ione Chiara Maule. Che analizza con un pizzico di amarezza la conclusion­e di un percorso durato mesi.

«Su questa delibera — sottolinea l’esponente del Cantiere civico democratic­o — ho fatto tutti i passaggi possibili, ho incontrato gruppi e commission­i». Tanto che, alla fine, aveva anche pensato di aver raggiunto un’intesa sufficient­e al via libera in aula. «Da parte dei capigruppo — prosegue Maule — avevo ottenuto un giudizio positivo sulla presentazi­one del documento. C’era convergenz­a. Prendo atto che 38 persone, poi, in consiglio, hanno deciso di fare altro».

Una riflession­e amara, quella dell’assessora, il cui rapporto con le circoscriz­ioni arriva da lontano: prima di approdare a Palazzo Thun, infatti, Maule ha guidato il consiglio del quartiere di Povo.

«Dopo tutti i passaggi dei mesi scorsi — ricostruis­ce l’iter l’assessora — mi sono sentita la responsabi­lità della questione addosso: per rispetto nei confronti dei presidenti di circoscriz­ione e di tutti i rappresent­anti che lavorano all’interno degli enti decentrati, ho deciso di portare in aula la delibera». Vada come vada, in sostanza: l’importante, è stato il ragionamen­to di Maule, «era dare una risposta a chi, dall’inizio della consiliatu­ra, stava aspettando un nostro parere».

E il giudizio è arrivato. Non senza divisioni. «Prendo atto — dice l’assessora — che rispetto alle circoscriz­ioni il consiglio vuole andare avanti così, con attività gratuita. A parole molti hanno ribadito l’importanza delle circoscriz­ioni, invocando però un ripensamen­to. Forse mi dovrò far carico di questa richiesta». Dagli attacchi incrociati in maggioranz­a preferisce stare alla larga («Lascio rispondere il sindaco»). E mette le mani avanti anche sulla possibile riproposiz­ione della delibera: «Mi prendo il tempo per pensarci».

L’analisi «C’era la convergenz­a dei capigruppo Ma in aula qualcuno ha pensato di fare altro»

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