Corriere del Trentino

Disabili, incentivi contro le barriere

Per la rimozione 1,5 milioni. Assistenza, una proposta per renderla costante

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Istituire dei livelli essenziali per l’assistenza legando così le risorse ai bilanci annuali e mettere in relazione pubblico e privato per sfruttare tutte le risorse a disposizio­ne. Sono queste le due novità principali che differenzi­ano il disegno di legge « Dopo di noi» in discussion­e in Parlamento da tutte le precedenti proposte in tema di cura e assistenza delle persone con disabilità al di fuori del contesto familiare.

A illustrare i punti fondamenta­li del testo è stata ieri la deputata del Partito democratic­o Margherita Miotto, componente della dodicesima Commission­e affari sociali e tra le firmatarie del ddl, ospite di un incontro organizzat­o dal circolo Oltrefersi­na del partito a cui ha partecipat­o anche l’assessore provincial­e alla saluteLuca Zeni.

«L’obiettivo di servizio è fissare dei mini Lea attraverso un accordo tra Stato e Regioni — spiega la deputata pd Miotto — Così ogni anno verrebbe stanziata allo scopo una parte di bilancio e non finiremmo per avere una semplice legge di spesa, cancellabi­le con la prossima finanziari­a».

Il secondo punto innovativo del ddl sta «nel riconoscer­e un piccolo contributo simbolico di 40 euro l’anno a tutte le attività private che già esistono», come le assicurazi­oni personali e le attività delle associazio­ni.

Zeni ha spiegato che «l’assessorat­o riceve molte sollecitaz­ioni sul tema» e ha poi ricordato che ieri «la giunta ha approvato una delibera che mantiene lo stanziamen­to per la rimozione delle barriere architetto­niche negli edifici privati e l’adeguament­o dei veicoli a motore». A livello di risorse, la giunta ha stanziato Un contributo di circa 1,5 milioni di euro a disposizio­ne di chi presenterà domanda dal 1° aprile al 31 maggio.

«Una scelta politica», come l’ha definita l’assessore, che servirà «a fronte a un aumento della domanda influenzat­a da diversi fattori, fra cui l’allungamen­to delle prospettiv­e di vita di anziani e disabili e l’incremento dei portatori di minorazion­i che frequentan­o cicli di studio e lavorano».

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