Disabili, incentivi contro le barriere
Per la rimozione 1,5 milioni. Assistenza, una proposta per renderla costante
TRENTO Istituire dei livelli essenziali per l’assistenza legando così le risorse ai bilanci annuali e mettere in relazione pubblico e privato per sfruttare tutte le risorse a disposizione. Sono queste le due novità principali che differenziano il disegno di legge « Dopo di noi» in discussione in Parlamento da tutte le precedenti proposte in tema di cura e assistenza delle persone con disabilità al di fuori del contesto familiare.
A illustrare i punti fondamentali del testo è stata ieri la deputata del Partito democratico Margherita Miotto, componente della dodicesima Commissione affari sociali e tra le firmatarie del ddl, ospite di un incontro organizzato dal circolo Oltrefersina del partito a cui ha partecipato anche l’assessore provinciale alla saluteLuca Zeni.
«L’obiettivo di servizio è fissare dei mini Lea attraverso un accordo tra Stato e Regioni — spiega la deputata pd Miotto — Così ogni anno verrebbe stanziata allo scopo una parte di bilancio e non finiremmo per avere una semplice legge di spesa, cancellabile con la prossima finanziaria».
Il secondo punto innovativo del ddl sta «nel riconoscere un piccolo contributo simbolico di 40 euro l’anno a tutte le attività private che già esistono», come le assicurazioni personali e le attività delle associazioni.
Zeni ha spiegato che «l’assessorato riceve molte sollecitazioni sul tema» e ha poi ricordato che ieri «la giunta ha approvato una delibera che mantiene lo stanziamento per la rimozione delle barriere architettoniche negli edifici privati e l’adeguamento dei veicoli a motore». A livello di risorse, la giunta ha stanziato Un contributo di circa 1,5 milioni di euro a disposizione di chi presenterà domanda dal 1° aprile al 31 maggio.
«Una scelta politica», come l’ha definita l’assessore, che servirà «a fronte a un aumento della domanda influenzata da diversi fattori, fra cui l’allungamento delle prospettive di vita di anziani e disabili e l’incremento dei portatori di minorazioni che frequentano cicli di studio e lavorano».