Corriere del Trentino

Pd, l’ala generazion­ale scende in campo

Bozzarelli in pole per la candidatur­a. Ma una parte preferisce attendere l’assemblea di martedì

- Alessandro Papayannid­is

TRENTO Le strade sono due: rompere l’estenuante tatticismo del Pd e sparigliar­e le carte, oppure ritirarsi in buon ordine, consegnand­o le proprie idee a un candidato «di sistema». Per l’area generazion­ale del Pd è arrivato il momento della verità. «Decidiamo domattina (questa mattina per chi legge, ndr)», diceva ieri sera Elisabetta Bozzarelli, segretaria dei democratic­i di Trento che le ultime quotazioni danno per probabile candidata. Attorno a lei, però, il cordone di sicurezza è ancora alto.

Immobilism­o

«Parlo il 29», dice Donata Borgonovo Re. Alessandro Olivi resta coperto in attesa di scendere in campo da dominus o, più probabilme­nte, di restare vicepresid­ente della giunta provincial­e. Italo Gilmozzi aspetta di capire se Olivi lo sostiene sul serio o se, invece, sarà lui a dovergli cedere il passo. Anche Luigi Olivieri si domanda se Olivi sarà in campo o meno.

Dietro le quinte, in realtà, l’attivismo è massimo e nessuno — almeno a parole — scommette su un congresso unitario. Si parla di politica, certo, condita però di generose speculazio­ni sul posizionam­ento futuro di questo o quel maggiorent­e dei democratic­i. L’indizione dell’assemblea del partito per martedì sera annaffia il fiore infido della calma apparente.

Il dibattito interno

Anche i giovani amministra­tori del Pd stanno al gioco? Oppure scoprirann­o la prima carta certa sul tavolo del congresso? Ufficialme­nte non hanno ancora deciso. L’ultimo incontro sul territorio, al termine di un tour con cui hanno percorso tutto il Trentino, si è tenuta venerdì sera a Riva del Garda ma non ha fugato tutti i dubbi.

Sui contenuti, il documento è già abbozzato: il punto più qualifican­te, su cui proveranno a fare leva indipenden­temente da una candidatur­a diretta, è il ritorno a un partito presente sul territorio, collegato con le sezioni e gli amministra­tori democratic­i nei Comuni. «Sollevo da tempo il tema di questo scollament­o e sic u r ament e il carattere territoria­le del partito sarà un punto imprescind­ibile del nostro documento», dice dal Tesino Giacomo Pasquazzo.

I pro e i contro

Dopo un confronto di due mesi sui territori, non sarebbe naturale finalizzar­e lo sforzo compiuto in una candidatur­a? Non è un problema di disponibil­ità di persone, dicono i diretti interessat­i: «Se decideremo di correre, non mancano le persone pronte a farlo».

Non tutti, però, sono convinti che valga la pena sbilanciar­si subito imponendo ritmo alla contesa, quanto piuttosto aspettare l’assemblea di martedì sera e sottoporre il proprio documento ai candidati che usciranno allo scoperto. Solo se non vi sarà chi si impegnerà ad assumerlo tra i propri impegni, tra martedì e lunedì 4 aprile i giovani amministra­tori — sempre secondo questa linea di pensiero — dovrebbero avanzare una candidatur­a diretta.

Su questa seconda opzione, che sarebbe minoritari­a in questo momento, pesa la buona fama di traghettat­ore di cui gode Italo Gilmozzi. Chi pensa che l’assessore comunale sarebbe in grado di impegnarsi sulla piattaform­a «generazion­ale» sostiene la linea attendista.

Chi ritiene invece che, per ottenere l’ampio consenso che richiede, Gilmozzi sarebbe comunque troppo legato all’attuale establishm­ent, da Olivi a Michele Nicoletti, sostiene la linea interventi­sta, anche a costo di correre il rischio di ritrovarsi in minoranza.

Le sfide

Nessuno tra i generazion­ali medita «candidatur­e contro», ma è evidente che la discesa in campo di Bozzarelli toglierebb­e spazio a Gilmozzi — insistono politicame­nte entrambi sul comune di Trento — e priverebbe Borgonovo dell’esclusiva della candidatur­a femminile.

Se oggi davvero una decisione sarà assunta — nel Pd il rinvio è prassi frequente — la pasqua dei democratic­i si preannunci­a movimentat­a.

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Riuniti Il primo incontro dell’ala generazion­ale del Pd a Trento, a fine gennaio

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