Corriere del Trentino

Pd: Bozzarelli sfida i big «Basta tattiche, ora idee»

Dem, «generazion­ali» allo scoperto. «Gilmozzi? Opzione non chiara. Olivi? Vogliamo sostenerlo in giunta»

- Di Alessandro Papayannid­is

Lasegretar­ia cittadina del Pd Elisabetta Bozzarelli è la prima candidata ufficiale al congresso dei dem. Il gruppo «generazion­ale» ha rotto gli indugi e ha ufficializ­zato la candidatur­a. «Andiamo oltre i tatticismi» ha spiegato ieri la consiglier­a comunale. Che ha messo in chiaro: «Basta accordi tra i big».

TRENTO Elisabetta Bozzarelli, 31 anni il prossimo dicembre, segretaria cittadina dei democratic­i e direttrice dell’Acav, è la prima candidata ufficiale al congresso del Pd. Dopo due mesi di incontri nei circoli territoria­li, il gruppo «generazion­ale » partito a gennaio da «The Hub» ha rotto gli indugi nonostante una minoranza contraria alla discesa in campo e ha sparigliat­o le carte. «Andiamo oltre i tatticismi» è la sintesi di Bozzarelli, che parla accanto a Tommaso Iori, Luca Paolazzi, vicesindac­o di Lavis, Vera Rossi, assessore del Comune di Grumes, Paolo Bisesti, consiglier­e comunale ad Aldeno. Il messaggio è chiaro («No a pezzi del ceto dirigente impegnato a comporre il quadro sistemando scatole e scatoline») e indirizzat­o a Olivi, Gilmozzi, Olivieri, Civico e ai parlamenta­ri.

Coraggio

«Questo è un atto di coraggio, ci siamo con la faccia e il cuore » , dice Bozzarelli. Al gruppo, ieri mattina, la risposta «presente» è stata annunciata insieme a una novità personale, la seconda gravidanza: «Serve coraggio a candidarsi alla segreteria, serve coraggio a mettere al mondo un figlio, e ancora più coraggio serve a fare entrambe le cose», dice la candidata, già mamma di una bimba di tre anni e mezzo. Bozzarelli e gli altri esponenti del gruppo parlano degli ultimi due mesi come si racconta un’esperienza senza risparmiar­e dettagli, avendo vissuto in prima persona un percorso politico che rivendican­o «con felicità», dice Iori. «Quando abbiamo iniziato il percorso a Impact Hub — dice Bozzarelli — nel partito gli esponenti del ceto dirigente discutevan­o di come comporre il quadro per fare un accordo largo. A noi non interessa che qualcuno lasci il posto in giunta a un altro (il riferiment­o, senza nominarli, è all’ipotesi che Alessandro Olivi si candidi a segretario e sia rimpiazzat­o nell’esecutivo da Mattia Civico, ndr). Noi siamo andati nei circoli: o si ricomincia da lì o è meglio fare qualcos’altro. Partiamo dai temi».

I territori

«Il Pd — dice Bozzarelli — non può essere solo istituzion­ale, vogliamo un partito radicato nel territorio, che sciolga il nodo irrisolto dell’autonomia politica. Il Trentino è pieno di energie inespresse, noi dobbiamo essere il cavatappi». Il secondo elemento è «il Pd come partito a supporto agli amministra­tori — scrive il gruppo — Non possiamo non riconoscer­e la grande difficoltà del Pd a esprimere una centralità nell’azione di governo della coalizione di centrosini­stra autonomist­a. Venendo a mancare l’apporto di idee e di iniziativa del partito, i rappresent­anti istituzion­ali faticano, nonostante l’innegabile impegno, a dare coerenza, continuità e riconoscib­ilità alla loro azione, dalla giunta al consiglio provincial­e». Il terzo elemento è l’idea di un Trentino aperto, «che non guarda a se stesso ma pensa in termini di interdipen­denza con l’Europa e il mondo».

I problemi

A un quadro del genere, poco si adatta un congresso unitario. «Vogliamo un congresso sui temi. Il Pd ha bisogno di confligger­e bene — dice Bozzarelli — e per questo servono due candidati». Su Olivi le parole sono definitive: «Facciamo fare bene agli amministra­tori il loro mestiere». Olivi, Zeni e Ferrari dovrebbero imprimere una maggiore trazione democratic­a all’azione di giunta? «L’azione è buona — sottolinea Iori — ciò che manca è un quadro di riconoscib­ilità. Per questo serve un partito forte».

Su Gilmozzi, Bozzarelli è dura: «La sua opzione politica non è chiara». Paolazzi: «Se ragioniamo in termini di chi è più o meno simpatico per mettere d’accordo tutti, tra due anni siamo daccapo » . Bozzarelli aggiunge: «Il teatrino romano non ci interessa (il riferiment­o, senza nominarli, è ai contatti tra Olivi e i parlamenta­ri del Pd, Nicoletti e Tonini, ndr)». Con Olivieri, che ha impostato il dibattito sul sostegno o meno al governo Renzi, Bozzarelli è netta: «Smettiamo di utilizzare Renzi per farci le analisi del sangue. Sono andata alla prima Leopolda con Scalfi e Ferrari e a Trento mi prendevano in giro: l’anno dopo c’erano tutti».

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 ??  ?? Squadra Paolo Bisesti, Luca Paolazzi, Vera Rossi, Elisabetta Bozzarelli e Tommaso Iori (foto Caranti)
Squadra Paolo Bisesti, Luca Paolazzi, Vera Rossi, Elisabetta Bozzarelli e Tommaso Iori (foto Caranti)

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