Corriere del Trentino

Incendio, trovata l’anziana È morta accanto alla stufa

Riva del Garda I resti del corpo carbonizza­to in cucina

- Stefano Voltolini

È morta nella casa in cui era nata Edda Barbagli, l’anziana di 86 anni inizialmen­te dispersa durante l’incendio che ha coinvolto la sua abitazione in via Ardaro a San Giacomo, nel comune di Riva del Garda. Il corpo della donna è stato trovato accanto alla stufa, che potrebbe essere la causa del rogo.

TRENTO Nata e vissuta nella stessa casa in cui ha trovato la morte. Edda Barbagli, 86 anni, è stata inghiottit­a dall’incendio che ha distrutto l’abitazione in cui viveva da sola, in via Ardaro 29 a San Giacomo, nel comune di Riva del Garda. L’anziana, unica residente dell’edificio, risultava dispersa da venerdì alle 22, ora in cui è scoppiato il rogo partito a quanto pare da una stufa. Il corpo, rinvenuto in cucina, è stato riconosciu­to dal nipote Paolo Barbagli.

I sospetti di carabinier­i e vigili del fuoco volontari, intervenut­i sul luogo, si sono purtroppo rivelati esatti. Le forze dell’ordine temevano che l’anziana fosse rimasta intrappola­ta dal furioso incendio che ha lasciato intatti solo i muri perimetral­i della casa e carbonizza­to tutte le parti in legno, compreso i solai e il tetto che sono crollati sul secondo piano, dove risiedeva la donna. I vigili del fuoco volontari di Riva e dei centri vicini sono arrivati in massa, nella serata di venerdì, per domare le fiamme. Intenso il loro lavoro durato fino alla giornata successiva. I pompieri hanno impiegato molte ore per soffocare i focolai rimasti. Otto le famiglie della zona evacuate.

Man mano che procedeva il lavoro dei soccorrito­ri, aumentava la paura per la sorte dell’anziana. La ricerca è stata possibile solo dopo che il rogo è stato domato. Difficile, si pensava, che la signora, nativa del 1929, fosse fuori casa a quell’ora, attorno alle 22. Il corpo è stato rinvenuto nella serata di ieri. I vigili del fuoco hanno trovato i resti della donna in cucina, vicino alla stufa a legna sospettata di essere la causa del rogo. Non si sa se le fiamme siano partite per una causa puramente accidental­e o per un errore dell’inquilina, che non avrebbe fatto in tempo a rimediare anche a causa dell’età e degli acciacchi. Il giorno stesso era stato a trovarla il nipote Fabio, fratello di Paolo, che aveva come molte altre volte dato una controllat­a a stufa e canna fumaria. La donna infatti aveva lamentato dei malfunzion­amenti. Ma sembrava tutto nella norma. Le cause rimangono accidental­i secondo i carabinier­i, che hanno informato il pm di Rovereto Valerio Davico.

Il percorso di Edda Barbagli si è aperto e chiuso nella stessa casa, di cui oggi resta ben poco. I genitori si erano insediati nello stabile di via Ardaro dopo la prima guerra mondiale, venendo da fuori provincia. Dorina Briosi, la madre, era tornata nella casa natale assieme al marito Angiolino Barbagli, finanziere toscano conosciuto a Genova, nel periodo in cui era sfollata per la guerra. Barbagli aveva aperto un negozio di alimentari. Edda era l’ultima in vita dei fratelli: la sorella maggiore Noel, morta nel 2003, e il fratello Bruno, maestro elementare, padre di Paolo e Fabio, deceduto nel 1993.

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(foto Vvf Riva) L’intervento I vigili del fuoco volontari di Riva del Garda e i colleghi della zona hanno lavorato durante la notte e il giorno per spegnere le fiamme nell’edificio di via Ardaro, dove è rimasta intrappola­ta la donna di 86 anni che viveva da sola

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