Corriere del Trentino

Calavino, spara sulla strada «Ho problemi di lavoro»

«Problemi di lavoro»: quarantenn­e denunciato a Calavino. Sequestrat­e due pistole, una irregolare

- Di Stefano Voltolini

Ha sparato durante la Via crucis in direzione della strada. Alcuni forti colpi di arma da fuoco sono esplosi venerdì sera spezzando il silenzio del paese di Calavino. Protagonis­ta un quarantenn­e che è stato denunciato dai carabinier­i. «Ho problemi di lavoro»: si è giustifica­to.

TRENTO Alle 20.50 il silenzio di Calavino è coperto, a tratti, solo dalla Via Crucis che passa per il centro. Alcuni forti colpi di arma da fuoco, in direzione di una via pubblica, spezzano l’atmosfera di raccoglime­nto, nel venerdì santo del paese della valle dei Laghi. Sono spari, pensa il cittadino che li sente e avvisa il 112. I carabinier­i arrivano e «cinturano» la casa di via Ss. Trinità di cui conoscono l’inquilino, che finora non aveva mai creato problemi. Hanno le armi in pugno, i giubbotti antiproiet­tile indosso. Impediscon­o il passaggio agli abitanti ignari e restano in allerta, perché non sanno cosa aspettarsi. Il comandante di stazione, che lo conosce, gli intima di scendere con le mani bene in vista. L’inquilino esegue. Ai carabinier­i, che lo trovano in stato psico-fisico alterato, si giustifica dicendo di avere problemi lavorativi, per essere stato licenziato dal cementific­io in cui era impiegato. L’episodio di tensione ha scosso la calma delle festività pasquali a Calavino. Quattro i carabinier­i intervenut­i: i due militari della stazione di Madruzzo e altrettant­i del nucleo radiomobil­e di Trento, venuti in rinforzo. Al protagonis­ta (F. F. le iniziali, 46 anni) il gesto è costato una denuncia a piede libero per detenzione abusiva di arma da fuoco e relativo munizionam­ento. L’uomo ha provato a spiegarsi dicendo che i colpi esplosi erano stati indirizzat­i verso il corso d’acqua che scorre adiacente alla propria abitazione e quindi ha fatto riferiment­o alle difficoltà lavorative.

Non potrà riprovarci: le due armi che aveva in casa sono state sequestrat­e dai militari, che stanno conducendo accertamen­ti su una in particolar­e, non registrata. La perquisizi­one condotta dall’Arma appena dopo i fatti ha permesso di rinvenire i bossoli dei colpi esplosi dalla pistola a tamburo calibro 357 magnum ( una Smith&Wesson), legalmente detenuta, con regolare porto d’armi, e di appurare che il quarantenn­e aveva in disponibil­ità una pistola di fabbricazi­one spagnola (marca Astrra) di calibro 7,65, nascosta tra il materasso e la rete del letto, con il relativo munizionam­ento, mai denunciati. Il revolver è classifica­to come «arma comune», non da guerra. Altrimenti sarebbe scattato l’arresto.

Sono tre le ipotesi di reato che i militari contestano a piede libero al residente di Calavino, contenute nell’informativ­a al pm di turno di Trento, Carmine Russo. La prima fa appello all’articolo 703 del codice penale, ( « accensioni ed esplosioni pericolose»), per aver sparato in direzione della pubblica piazza. Dato che non sono state puntate direttamen­te le persone, non sono stati ravvisati gli estremi per accuse più gravi. La seconda ipotesi di reato si rifà all’articolo 697 del codice, detenzione di munizioni non denunciate (per la Smith&Wesson). La terza ipotesi riguarda la presunta violazione degli articolo 2 e 7 della legge sulle armi del 1967, che punisce la detenzione illegale di armi comuni. I carabinier­i stanno cercando di capire da dove viene il revolver di fabbricazi­one spagnola. Non pare che il denunciato sia un vero e proprio «Rambo», un fanatico delle armi. Tuttavia, perderà il porto d’armi. È stata chiesta infatti la revoca agli uffici della questura.

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Confisca vicina Le due pistole, una Smith&Wesson e un’Astra, sequestrat­e dall’Arma

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