Corriere del Trentino

Fusione Arco-Mori Previsti 15 esuberi in un triennio

Martedì il confronto con i sindacati. L’incorporaz­ione entro l’anno

- Orfano

TRENTO L’assorbimen­to della Cassa rurale di Mori-Brentonico-Val di Gresta nella Rurale dell’Alto Garda comporterà esuberi per circa 15 unità, nell’arco di tre anni. Questa è la previsione da cui partirà la discussion­e martedì, data in cui sono stati convocati i sindacati per iniziare le trattative.

Dopo un percorso di avviciname­nto, a fine novembre le due Rurali hanno annunciato la firma di un accordo, che dovrebbe portare al matrimonio entro l’anno in corso. Post fusione il patrimonio dovrebbe essere di circa 150 milioni di euro, 7.700 i soci, circa 200 i dipendenti; gli impieghi supererann­o il miliardo di euro, mentre la raccolta complessiv­a consisterà in circa 1,6 miliardi di euro. «All’interno del nuovo assetto organizzat­ivo saranno valorizzat­e le profession­alità delle risorse umane delle due banche», recita l’accordo stilato dal presidente di Arco, Enzo Zampiccoli, e di Mori, Erman Bona.

Cr Alto Garda è una delle realtà più grandi in Trentino: guardando ai dati 2014, ha un patrimonio di quasi 130 milioni di euro e nel 2014 l’utile ha superato i 5 milioni. La raccolta indiretta vale 925 milioni, la diretta 202 milioni; gli impieghi sono a quota 783 milioni. I soci sono oltre 5000, i lavoratori 151.

Cr Mori Brentonico Val di Gresta, dopo la recente fusione che l’ha generata, nel 2014 presenta 48,5 milioni di patrimonio e una perdita da 7,6 milioni di euro. La raccolta diretta vale 77 milioni, l’indiretta 386 milioni. I prestiti valgono poco meno di 350 milioni. I soci sono oltre 2500 e i lavoratori 52. Da vedere se i 15 esuberi verranno pescati tutti a Mori o se ci sarà un diverso equilibrio.

Intanto il fronte di un’altra fusione importante, quella che dovrebbe portare all‘incorporaz­ione di Cr Aldeno in Cr Trento, continua ad essere caldo. Di recente il Comitato «no fusione» ha messo a confronto i costi che propongono a soci e clienti i due istituti, aggiornati al 23 marzo. Analizzand­o i prospetti informativ­i «solo in un caso (la commission­e annuale sulla carta di debito) la Cr di Trento offre ai clienti costi più convenient­i rispetto alla Cr di Aldeno e Cadine. In tutti gli altri casi Trento è decisament­e meno convenient­e rispetto ad Aldeno e Cadine (addirittur­a il conto università a Trento costa più del doppio, il bonifico online costa quasi il triplo). Sono tutti costi in più che gli attuali clienti di Aldeno sarebbero costretti a sopportare in caso di fusione. Un altro ottimo motivo per dire no a quest’operazione».

200

dipendenti All’incirca l’attuale forza lavoro impiegata nelle filiali delle due Casse rurali 7700

soci Dopo la fusione nascerà uno dei poli più importanti del credito cooperativ­o trentino

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