L’assessore: non devo garantire nessuno
«La mia proposta sarà esplicita se deciderò di scendere in campo»
TRENTO Come si concilia la natura «governativa» della candidatura con la rottura degli equilibri lungamente ricercati dai «big» del Pd? Per vincere, Bozzarelli dovrà superare un ostacolo non da poco: «Non siamo vergini e sappiamo come vanno certe cose», dice la candidata alla segreteria del Pd. Ma Italo Gilmozzi, assessore comunale a Trento ed ex segretario dei democratici, rifiuta lo schema disegnato dal gruppo dei «generazionali». E ribatte innanzitutto all’accusa di «non avere un’opzione politica chiara», che Bozzarelli ha sottolineato presentando la propria candidatura. Nel gruppo dei generazionali, alcuni giovani del resto vedevano di buon grado una segreteria Gilmozzi e l’assessore comunale assicura: «Se mi candiderò, la mia opzione politica sarà chiara e comprensibile. Ma ancora non ho deciso se alla mia disponibilità seguirà anche la candidatura. C’è tempo fino a lunedì 4 aprile».
Ciò che Gilmozzi rifiuta in toto è l’idea secondo cui la sua candidatura sarebbe funzionale a garantire un quadro complessivo di ruoli in chiave futura, tra ruoli in giunta, candidature alle elezioni politiche del 2018 e poi alle provinciali. «Se mi candiderò, sarà perché penso che questo sia utile al partito. Sono già stato segretario una volta, con profitto, e al termine del mio mandato mi sono fatto da parte. Non devo garantire nessuno, se mi candiderò». Poi Gilmozzi spende una parola anche sul tema generazionale: «Ho avuto sollecitazioni a candidarmi da molti giovani, sono stati i primi a chiedermelo. Ci saranno giovani e meno giovani anche a sostegno di Bozzarelli». Nessun commento da Alessandro Olivi: «Stacco per un po’».