Corriere del Trentino

Sospetto reciproco

- Giovanna Giugni, TRENTO

Sono stanca di parole di cordoglio che restano parole, di candele accese in fiaccolate generose, ma sterili. Sono stanca di bombardame­nti crudeli che mettono in conto danni collateral­i fatti di famiglie annientate e lutti, di cui sappiamo poco e pare non ci importi nulla. E sono stanca di sentirmi in colpa per le responsabi­lità di un Occidente in cui molti, comunque, cercano sicurezza e alcuni vendetta.

Ho un gran desiderio di identità, di certezza, di principi chiari, di regole democratic­he, senza eccezioni in nome della religione, della tradizione o dell’etnia. La situazione drammatica in cui stiamo vivendo sembra vanificare tutte le guerre per le libertà civili e la democrazia combattute in Europa, nonché le battaglie per i diritti delle donne. Quelle e quelli che, vincendole a prezzo di sacrifici enormi, ci hanno consegnato la Costituzio­ne, chiederebb­ero, se lo potessero fare, di non accettare i compromess­i finora realizzati in nome di un’integrazio­ne costruita su deroghe ai principi per cui hanno lottato.

Chiunque voglia essere italiano (ed europeo) dovrà conoscere (e far conoscere alla propria famiglia) la lingua del paese ospitante e accettarne — praticando­li anche con un po’ di sforzo personale — i principi costituzio­nali di laicità ed eguaglianz­a, solidariet­à e parità, esercitand­o l’educazione parentale nell’interesse del minore e non del clan familiare, dell’ «onore» o della tradi-zione.Molti obietteran­no che anche tanti italiani conoscono

poco la lingua e la Costituzio­ne, tengono comportame­nti aberranti e non rispettano la legge. Ed è vero. Ma credo che a un Paese stremato dalla crisi — di valori ancor più che economica — bastino i propri abitanti problemati­ci. Alle necessità dei quali già si fatica a dare risposte adeguate. L’accoglienz­a incondizio­nata, ma senza dignità (o peggio strumental­e), genera rancore, odio ed emarginazi­one. Che non si dileguano con gli anni, ma spesso si autoalimen­tano e si radicalizz­ano. La miscela esplosiva di ghettizzaz­ione, ignoranza, non assimilazi­one dei principi democratic­i, buonismo opportunis­ta e tolleranza a senso unico porterà ai nazionalis­mi, all’insicurezz­a, ai muri e al reciproco sospetto. E all’incertezza di una guerriglia, nella quale il solo vincitore sarà l’odio.

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