Zanotelli: migranti, naufragio europeo
Padre Alex parla davanti a una chiesa gremita. «Abbiamo smarrito sogni e utopie»
«La vicenda delle migrazioni è il naufragio dell’Europa». Padre Alex Zanotelli non usa tanti giri di parole per commentare la questione profughi. Davanti a una Badia di San Lorenzo gremita, il sacerdote della valle di Non dialoga con Vincenzo Passerini e Lucia Coppola. «L’86% dei sessanta milioni di rifugiati nel mondo è accolto dai Paesi poveri del vicino Oriente e dell’Africa. Tutto questo è una vergogna».
TRENTO «La prima cosa che come europei dobbiamo capire è che chi scappa, oggi, lo fa da conflitti che abbiamo generato noi». Padre Alex Zanotelli è chiaro, «e all’Europa — afferma — dico una cosa sola: è tempo di mettersi una mano sulla coscienza e chiederci quanto sia responsabilità nostra». Non solo: «L’86% dei sessanta milioni di rifugiati nel mondo è accolto da paesi poveri del vicino Oriente e dell’Africa: è una vergogna. È mai possibile che 500 milioni di europei non siano in grado di dare ospitalità a pochi milioni di persone? La vicenda delle migrazioni è il naufragio dell’Unione europea».
Il missionario noneso, attivo attualmente nel rione Sanità a Napoli, è intervenuto ieri sera nell’ambito del ciclo di incontri «Utopia500. Cercando una società più giusta», un progetto realizzato dal Servizio attività culturali della Provincia in collaborazione con la casa editrice Il Margine. In una badia di San Lorenzo gremita, padre Zanotelli, «testimone di giustizia, di utopia, un maestro di tutti noi» come lo definisce Vincenzo Passerini, presidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza del Trentino Alto Adige, ha parlato della sua utopia, dell’urgenza «per ciò che era utopico un tempo, di diventare oggi necessario se vogliamo un futuro». In campo economico in primis (e in maniera concreta invita subito a votare sì al referendum del 17 aprile, condanna il Ttip, risolleva il problema dell’acqua pubblica).
«L’Europa sta perdendo la sua qualità di casa dei diritti su cui si fonda e sta diventando una fortezza di nazionalismi» ricorda Lucia Coppola nell’introdurre la serata. «Per curarsi il Vecchio continente deve smettere di essere l’Europa dei mercati e dei banchieri e diventare davvero l’Europa dei popoli, in modo federale, come gli Stati Uniti» rilancia padre Zanotelli. «Com’è possibile che giovani nati e cresciuti in Europa per realizzare i propri sogni debbano militare tra le fila dell’Isis?» aggiunge il comboniano. Il nostro è un continente ormai «senza più sogni, senza utopie».
E senza più umanità verrebbe da dire, sentendo le parole di Passerini: «Noi paesi ricchi pensiamo di sopportare tutto il peso della tragedia mondiale dei rifugiati, ma in realtà ci facciamo carico solo di una minima parte». L’Italia lo scorso anno ha accolto poco meno di 170.000 persone, i richiedenti asilo sono poco più di 90.000. «Accogliere le persone che scappano è un diritto umano sancito da una dichiarazione universale sottoscritta da tutti gli Stati membri» evidenzia Zanotelli. «E l’Europa — conclude — nell’accordo siglato con la Turchia ha trovato una soluzione vergognosa».