L’olio del Garda tra i prodotti tutelati dalla Ue
È tra le eccellenze tutelate da Bruxelles insieme a mele e speck dell’Alto Adige
Fia «Noi privi di protezione in Usa. Da loro lunga trafila anche solo per un nuovo formato»
TRENTO Sono tre i prodotti tipici del Trentino Alto Adige che entrano a far parte della lista Ue delle 200 eccellenze da preservare nell’ambito del negoziato con gli Stati uniti. Si tratta di mela e speck dell’Alto Adige, assieme all’olio del Garda. Hansjörg Prast, direttore di Idm Alto Adige, si augura che «la tutela possa espandersi anche ad altre categorie», mentre Massimo Fia, direttore dell’Agraria di Riva del Garda, riconosce la bontà dell’iniziativa sul piano formale, ma per un giudizio definitivo vuole aspettare l’attuazione concreta dell’accordo.
Nei giorni scorsi è stata resa pubblica la lista delle 200 eccellenze europee del settore agroalimentare che la Commissione europea intende difendere nell’ambito dei negoziati del Ttip, il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra UeUsa. Dei 200 prodotti, la quota più consistente la registrano, a pari merito, Italia e Francia, con 42 eccellenze. Seguono poi la Spagna (25 prodotti), Germania e Grecia (20 prodotti), Portogallo (18 prodotti), Gran Bretagna (7), Austria e Repubblica Ceca (6), Olanda (4), Polonia (3), Danimarca, Belgio e Irlanda (2), Ungheria, Cipro, Romania e Svezia (1).
Si tratta, per l’Italia, di «un riconoscimento importante — ha commentato Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo S& D della commissione Agri del Parlamento europeo — che premia le produzioni di qualità e conferma l’attenzione dell’Europa nei confronti di un settore strategico come l’agroalimentare». Le eccellenze individuate da Bruxelles, ha aggiunto l’europarlamentare italiano «costituiscono insieme circa il 90% dei prodotti agroalimentari made in Italy esportati nel mondo».
«La scelta per quanto riguarda l’Alto Adige — fa notare Prast — è ricaduta sui nostri prodotti Igp, appunto mele e speck. Ci sarebbe anche il formaggio Stilfser (Stelvio) Dop, che rappresenta però una produzione più di nicchia. Credo che l’iniziativa sia importante per il mercato, per facilitare il commercio ma nel contempo proteggere le specialità». È noto infatti che negli Usa le etichette Dop e Igp non sono molto ben viste, per cui i prodotti originali hanno bisogno di una protezione rafforzata, per evitare mistificazioni. «Mi auguro — aggiunge il direttore dell’azienda speciale per l’economia della Camera di commercio bolzanina — che questo tipo di protezione possa essere estesa anche in altri ambiti». Da notare che gli Usa sono mercato di riferimento per l’esportazione dello speck Alto Adige, mentre per le mele rappresentano un approdo secondario.
Anche il Trentino rientra in questo processo, dato che è tra i soci fondatori del Consorzio dell’olio del Garda Dop, insieme alle sponde veronese e bresciana. Per il direttore dell’Agraria di Riva del Garda il riconoscimento è positivo, anche se si attendono i passaggi concreti. Da questa vicenda emerge però la grande differenza nel trattare le questioni di cibo che esiste fra Europa e Stati Uniti. «La food and drug administration chiede ogni particolare dei prodotti che entrano dall’estero, basti pensare che ogni volta occorre fare una nuova trafila perfino per il formato: se è accettata la bottiglia da 750 ml, per la confezione da litro dello stesso olio si riparte da capo. Se poi il prodotto viene analizzato e per caso si riscontrano sostanze non dichiarate, si finisce nella black list, da cui non si esce prima di un anno e senza che ti facciano passare per le forche caudine». In Europa invece no: «Noi non abbiamo una protezione simile per i prodotti dall’estero, simo indifesi». Esiste quindi una disparità di trattamento e di strategie, sia della Ue verso gli Usa, che dell’Italia verso gli altri Paesi comunitari. «Stiamo per dare il via al primo piano olivicolo italiano, ma la Spagna ce l’ha da 50 anni. E si vede. Noi, sul Garda, stiamo ci muoviamo da soli e stiamo lavorando alla carta d’identità dell’olio».