Corriere del Trentino

Un pozzo senza fondo

- TRENTO ROVERETO

Dire che sono indignata è usare un eufemismo. La mia rabbia nasce dall’ennesima notizia che i già ricchi vitalizi regionali avranno un ulteriore aumento grazie a un parere dell’Agenzia delle Entrate. Non entro nel merito della questione e sul fatto che sia legittimo tutto ciò. Se lo dice l’Agenzia delle Entrate una ragione ci deve pur essere. Due aspetti però mi hanno fatta indignare fortemente. La velocità con la quale il Consiglio di presidenza della Regione non solo ha preso atto del parere — datato 29 gennaio dell’anno in corso — ma ha anche immediatam­ente dato corso al conguaglio sull’anno 2015. Se altre decisioni fossero prese con la stessa tempestivi­tà, le cose sono sicura che andrebbero molto meglio anche per i cittadini e non solo per gli abitanti del Palazzo.

Altro motivo di esasperazi­one viene dalle parole dell’ex consiglier­e Claudio Taverna che non solo plaude al conguaglio del 2015, ma auspica — in punta di diritto forse, non certo di discrezion­e — che si arrivi presto al conguaglio anche sul 2014. Dire arroganza è dire poco. Ha aggiunto poi che è giusto così in quanto i vitalizi non

sono pensioni e le indennità non sono stipendi. Ci dicano allora che ragione hanno di sussistere anche dopo il mandato politico e come mai tante persone godono di non pensioni o di non pensioni di reversibil­ità. Solo il diritto italiano può garantire tali assurdità perpetrate per decenni, garantendo privilegi del tutto fantasiosi ma molto consistent­i.

L’indignazio­ne ormai è un esercizio superato. Troppe volte ci si dovrebbe indignare e purtroppo invece si sta andando verso una indifferen­za civica e sociale dovuta all’impossibil­ità di vedere cambiare le cose, allo sconcerto di osservare una politica che ha perso identità e correttezz­a. Certo non sono tutti così, ma nella vicenda vitalizi anche in Trentino abbiamo

dato e diamo uno spettacolo veramente sconfortan­te, che si trascina da mesi e non porta ad alcun risultato. Anzi, si rafforza come nella più recente vicenda.

Rita Grisenti,

ritrovato imbottigli­ato nel traffico all’altezza di Mori. La cosa non mi ha sorpreso, in verità. Riflettevo però su una questione: perché non si riesce a mettere mano a una simile situazione che sappiamo esserci ormai da anni? Temo che prima o poi i turisti diretti sul Garda piuttosto che rimanere in fila decidano di cambiare meta.

Fabio Molinari,

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