Concorso scuola con pochi iscritti L’80% è trentino
Un insegnante in più per l’alternanza col lavoro
Sono solo 621 le domande di partecipazione al concorso per 600 posti di ruolo nelle scuole medie e superiori del Trentino. L’80% dei richiedenti è trentino. Pochi dunque i candidati dal resto d’Italia.
Le domande presentate per i 600 posti di ruolo nelle scuole medie e superiori trentine sono state 621. Ne erano attese dalle 750 alle 800
Dalle prime stime, quasi l’80% dei candidati è già iscritto nelle graduatorie provinciali TRENTO Sorpresa: sono solo 621 le domande di partecipazione al concorso per 600 posti di ruolo nelle scuole medie e superiori del Trentino. Questi primi dati provvisori sono stati comunicati ieri dal presidente-assessore Ugo Rossi che ha inoltre anticipato che il recepimento della riforma della scuola sarà portato in aula in giugno.
A questi 621 candidati si devono aggiungere poco meno di cento domande in forma cartacea di insegnanti privi del titolo di abilitazione indispensabile per partecipare al concorso. Si tratta pertanto di richieste sub judice in attesa che il Tar decida in merito ai ricorsi presentati da numerosi docenti sulla base del principio che il titolo di accesso al concorso sia solamente la laurea.
Dalle prime stime sembra che il 75-80% dei candidati sia già presente nelle graduatorie provinciali e dunque insegni in Trentino. Se questo dato venisse confermato, significa che le candidature da fuori provincia sono piuttosto limitate. Difficile stabilirne il motivo: una diminuita attrattività della scuola trentina? Timore per la prova orale aggiuntiva sulla conoscenza del sistema scolastico provinciale? La preferenza per sedi più vicine a casa?
Di certo il numero di domande è inferiore alle attese. Il presidente Rossi ha accennato a una previsione di 750-800 richieste. «Sì, è vero — ha osservato — i numeri sono più bassi delle attese. Anche in Trentino si è in effetti registrato il medesimo trend del resto d’Italia». Vi sono per esempio classi di concorso con un numero di candidati inferiore ai posti disponibili. Una probabilità in più di ottenere quel posto di ruolo spesso atteso in anni di impegno a favore della scuola trentina.
Martedì 12 il ministero dovrebbe comunicare le date degli scritti che in ogni caso si terranno fra la fine di aprile e la fine di maggio. Dopo la correzione è prevista una sosta dei lavori delle commissioni in concomitanza con gli esami di maturità. Gli orali si svolgeranno in autunno. Le commissioni sono 24 (una non è stata attivata per mancanza di candidati). Presidenti e membri sono stati in gran parte nominati.
In tema di scuola ieri il presidente Rossi ha sottoscritto un protocollo con la Federazione delle cooperative per promuovere l’educazione cooperativa nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Saranno costituite cooperative formative scolastiche con la partecipazione degli studenti del triennio di superiori (che hanno l’obbligo complessivo di 400 ore negli istituti tecnici e di 200 nei licei). «Abbiamo progettato un percorso innovativo — ha sostenuto Giorgio Fracalossi, presidente della Federazione — che non si occupi solo dell’aspetto individuale della partecipazione, ma che guardi al coinvolgimento di intere classi con un approccio più sistematico». Per favorire l’alternanza scuola lavoro, la giunta ha deciso di concedere alle scuole superiori un insegnante aggiuntivo
Oltre a questi 20 esoneri, la delibera sugli organici ha di fatto confermato i parametri dello scorso anno. Sono stati definiti criteri più attenti alle esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali mentre è stata garantita più certezza nell’attribuzione di insegnanti dei corsi serali. Grazie a questo organico potenziato il rapporto trentino alunni-classe risulta più favorevole di quello statale nelle elementari (17,8 anziché 19,6) e nelle superiori (19,7 contro 22,3), quasi uguale nelle medie.