Rossi attacca «Ma non avrei promesso soldi»
TRENTO «Sono nauseato dai dossieraggi e da un atteggiamento di killeraggio». Nel giorno dell’apertura di un’inchiesta da parte della procura di Trento sul caso Baratter-Schützen, il presidente trentino Ugo Rossi sceglie di scagliarsi contro chi ha diffuso il documento che imbarazza il capogruppo del suo partito. Contro quell’ignoto «coprotagonista di questa storia» che nascondendosi dietro l’anonimato dimostrerebbe «quanta schifezza ci sia in questo modo di fare politica». «Ma penso — ripete Rossi — che poi tutto questo gli tornerà nei denti». A margine della consueta conferenza stampa di giunta, Rossi ha aggiunto che nei confronti di Baratter «dal punto di vista giuridico, da quanto mi pare di capire, non ci sarebbero estremi penalmente rilevanti», pur ammettendo poi che «io la firma non l’avrei fatta di sicuro» né si sarebbe preso «l’impegno di corrispondere del denaro». Garantismo e sospensione del giudizio sul fronte giudiziario arrivano anche dagli esponenti del Pd. Il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi spiega che se da un lato «bisogna avere grande attenzione e rispetto» per le eventuali implicazioni giudiziarie, sulle quali «bisogna essere anche sufficientemente garantisti», dall’altro però «non si può però limitare questa vicenda a quello che deciderà la magistratura, perché la politica è fatta anche di comportamenti e di stile». Secondo la candidata alla segreteria Elisabetta Bozzarelli «il rispetto per la giustizia impone che si attenda l’esito», tuttavia «spiace constatare che il clima politico sia talmente teso da imporre l’utilizzo di «armi non convenzionali», mentre per l’altro candidato Italo Gilmozzi, il quale sottolinea di «conoscere la vicenda solo per quanto letto sui giornali», si tratta di «un passaggio non bello per il mondo della politica e inopportuno», che si augura «venga chiarito». Sulla vicenda prende posizione anche l’Unione per il Trentino. Andrea Merler, esponente del partito molto al deputato Lorenzo Dellai, spiega che «la questione che coinvolge il capogruppo del Patt, Baratter, non può e non deve essere strumentalizzata, ma è altrettanto vero che indipendentemente dalla sua rilevanza giuridica, essa rappresenta comunque un fatto politicamente grave».