«Le periferie diventino centro»
Raggi (M5S): «Riscoprire socialità, cultura e siti archeologici nei sobborghi»
TRENTO «Le periferie non sono solo i quartieri distanti dal centro. Sono i luoghi dove i servizi non funzionano, o funzionano male. In generale, bisogna ricostruire le comunità laddove l’edificazione non ha previsto le piazze. E poi, nel caso della capitale, riscoprire nel territorio i tesori, i siti archeologici sparsi e abbandonati, insomma la Roma nascosta e sconosciuta». Virginia Raggi, 37 anni, avvocato, esponente dei 5 stelle, anticipa i contenuti che esporrà durante «Centro e periferie: la crescita delle città», l’incontro del festival dell’economia di Trento (alle 18 nella sala Depero del palazzo della Provincia). Con lei altri sindaci in carica o candidati: Piero Fassino (Torino), Flavio Tosi (Verona), Guido Castelli (Ascoli Piceno).
Come si può intervenire in quella che Renzo Piano ha definito la sfida delle periferie?
«Sifda che accogliamo. Roma ha una situazione particolare. A volte la periferia è vicina al centro storico ed è tale per un’assenza di servizi. Altre zone, più lontane, hanno collegamenti e sono più curate. In generale, le carenze allargano il divario territoriale».
Non sono quindi i municipi più distanti ad avere problemi?
«Periferia è dove non funzionano i servizi pubblici. Zone centrali come Prati, Parioli, Trastevere hanno un problema nella raccolta dei rifiuti. Anche i trasporti vanno riorganizzati, per non lasciare aree scoperte».
Intervenire sui rioni dormitorio significa anche creare relazioni, funzioni attrattive. Ci si può riuscire?
«Sì. Purtroppo, scontiamo le scelte urbanistiche scellerate del passato, in cui è mancata una pianificazione razionale, a favore dei costruttori che hanno edificato senza una visione di città. Bisogna ricostruire le comunità, intervenendo laddove non sono state previste le piazze. Le periferie devono diventare centro storico. Ci sono tanti luoghi di cultura, siti archeologici, da riscoprire. Un esempio è quello dell’antica Gabii (sulla Prenestina, ndr)».
È sorta una polemica sulla sua partecipazione al festival. Si è parlato di un invito «personale» e inatteso. Cosa risponde?
«Non mi sembra, non ho sentito nulla di questo genere. Io a Trento vengo volentieri, la manifestazione è un’occasione di scambio importante».
Disagiate sono le zone in cui mancano servizi Anche se vicine