Corriere del Trentino

Cucinelli: «I giovani d’oggi sono più bravi di noi»

L’imprendito­re-mecenate oggi si confronta al Muse con Davide Dattoli (Talent garden)

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TRENTO «Da noi in azienda il verbo consumare non si può usare». Brunello Cucinelli comanda un impero da oltre un miliardo di dollari da Solomeo, borgo dell’Umbria di cui è mecenate. Quello è il suo «luogo della crescita», e oggi alle 18 lo racconterà al Muse confrontan­dosi con Davide Dattoli, 25 anni, fondatore di Talent Garden, la più estesa rete di coworking in Europa. L’appuntamen­to è organizzat­o dai Giovani imprendito­ri Confcommer­cio Trentino, che rappresent­a circa 800 aziende di imprendito­ri under 40.

I suoi prodotti sono noti in tutto il mondo; la sua avventura imprendito­riale, però, nasce in un piccolo borgo umbro, Solomeo, di cui lei è mecenate. Una delle sue parole più ricorrenti è «dignità». Esiste un modo per stare sul mercato salvaguard­ando i valori dell’uomo?

«Credo che ci troviamo davanti a un periodo di grande rinascita morale e civile. Le nuove generazion­i stanno tornando ai grandi ideali: bella politica, famiglia, religione e spirituali­tà. Papa Francesco ha rimesso al centro l’anima; l’Italia, in un modo o nell’altro, ha rinnovato la sua classe politica. L’industria è un po’ più indietro ma stiamo assistendo al declino del consumismo, che lascia spazio all’utilizzo delle cose. Noi utilizziam­o ciò che la terra ci dà. Tanto che nella nostra azienda la parola «consumare» non si può utilizzare. Non è carina. Nel mondo è in atto una presa di coscienza».

La presa di coscienza, tuttavia, non ha modificato le strutture del mercato.

«Tra pochi giorni verrà presentato a Solomeo, in anteprima nazionale, «Ripensare il capitalism­o» di Philip Kotler, di cui ho avuto l’onore di scrivere la prefazione. È la strada per un’economia realmente sostenibil­e. I cambiament­i, però, hanno bisogno di tempo».

Il digitale è compatibil­e con un nuovo Umanesimo?

«Voltaire diceva “Se del tuo tempo non vuoi accettare cambiament­i, forse prenderai la parte peggiore”. Io penso che nel digitale operino i Leonardo dei tempi moderni. È chiaro che il mondo cambia, dobbiamo capire

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