Gaggi: «Gli Usa vivono un rinascimento urbano»
Los Angeles, Portland, Seattle sono nuove mete di crescita. «Evoluzioni che creano squilibri»
TRENTO Austin, Boston, Detroit, Seattle, Miami, Akron, sono questi i nuovi centri dello sviluppo tecnologico statunitense. Dopo che il costo della vita nella Silicon Valley ha subito un’impennata, aziende e lavoratori si spostano e fanno rinascere centri che la crisi aveva contaminato con i suoi germi mortali. A tracciare una rotta nei luoghi della crescita degli States è stato ieri il giornalista Massimo Gaggi, inviato da New York per il Corriere della Sera, protagonista dell’incontro «Tecnologia e crescita: il caso americano».
Ad attrarre più di tutte è ancora New York, anche se in generale Gaggi ha sottolineato come «gli Stati Uniti stanno conoscendo un rinascimento urbano». Se infatti da un lato «grandi città vuol dire grandi problemi» dall’altro significano anche «fattori per una vita conveniente e attraente, sia dal punto di vista sociale che economico».
Affinché una città riesca a richiamare l’attenzione delle aziende e della gente, però, «deve costruire capitale umano, deve avere strutture imprenditoriali e deve garantire una buona qualità della vita, che significa servizi e attività culturali». New York naturalmente sa offrire tutto questo, a cui aggiunge il senso di sicurezza che sono in grado di trasmettere le 10.000 telecamere sparse per la città e i 1.000 lettori di targhe.
Ormai c’è chi fugge da San Francisco e dalla Silicon Valley a causa dei prezzi esosi delle abitazioni e dell’elevato costo della vita. Le nuove mete diventano così la «Silicon Beach», un’area di Los Angeles dove hanno già trovato casa oltre mille aziende, o Portland, in Oregon, «dove il costo della vita è basso e grandi aziende come Intel e Nike si sono già stabilite» spiega Gaggi. «Seattle è un altro centro importante, anche se grazie alla Boeing e Microsoft lo è sempre stato — prosegue il giornalista — Ora la spinta maggiore arriva però da Starbucks e soprattutto Amazon».
Ma la crescita di alcuni centri avviene a discapito di altri. «Sono evoluzioni che creano squilibri» ha evidenziato Gaggi, spiegando che «una delle disparità più evidenti è quella relativa al reddito delle città più ricche rispetto a quelle dove la crescita risulta più difficile» inoltre, fatto ancor più significativo, «si sta verificando un progressivo spopolamento delle zone rurali». In South Carolina, per esempio, «stanno tornando i bisonti» e il bisogno di riprendersi dalla crisi ha spinto «a fissare a zero le tasse per le imprese che decidono di trasferirsi».