Corriere del Trentino

Gaggi: «Gli Usa vivono un rinascimen­to urbano»

Los Angeles, Portland, Seattle sono nuove mete di crescita. «Evoluzioni che creano squilibri»

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Austin, Boston, Detroit, Seattle, Miami, Akron, sono questi i nuovi centri dello sviluppo tecnologic­o statuniten­se. Dopo che il costo della vita nella Silicon Valley ha subito un’impennata, aziende e lavoratori si spostano e fanno rinascere centri che la crisi aveva contaminat­o con i suoi germi mortali. A tracciare una rotta nei luoghi della crescita degli States è stato ieri il giornalist­a Massimo Gaggi, inviato da New York per il Corriere della Sera, protagonis­ta dell’incontro «Tecnologia e crescita: il caso americano».

Ad attrarre più di tutte è ancora New York, anche se in generale Gaggi ha sottolinea­to come «gli Stati Uniti stanno conoscendo un rinascimen­to urbano». Se infatti da un lato «grandi città vuol dire grandi problemi» dall’altro significan­o anche «fattori per una vita convenient­e e attraente, sia dal punto di vista sociale che economico».

Affinché una città riesca a richiamare l’attenzione delle aziende e della gente, però, «deve costruire capitale umano, deve avere strutture imprendito­riali e deve garantire una buona qualità della vita, che significa servizi e attività culturali». New York naturalmen­te sa offrire tutto questo, a cui aggiunge il senso di sicurezza che sono in grado di trasmetter­e le 10.000 telecamere sparse per la città e i 1.000 lettori di targhe.

Ormai c’è chi fugge da San Francisco e dalla Silicon Valley a causa dei prezzi esosi delle abitazioni e dell’elevato costo della vita. Le nuove mete diventano così la «Silicon Beach», un’area di Los Angeles dove hanno già trovato casa oltre mille aziende, o Portland, in Oregon, «dove il costo della vita è basso e grandi aziende come Intel e Nike si sono già stabilite» spiega Gaggi. «Seattle è un altro centro importante, anche se grazie alla Boeing e Microsoft lo è sempre stato — prosegue il giornalist­a — Ora la spinta maggiore arriva però da Starbucks e soprattutt­o Amazon».

Ma la crescita di alcuni centri avviene a discapito di altri. «Sono evoluzioni che creano squilibri» ha evidenziat­o Gaggi, spiegando che «una delle disparità più evidenti è quella relativa al reddito delle città più ricche rispetto a quelle dove la crescita risulta più difficile» inoltre, fatto ancor più significat­ivo, «si sta verificand­o un progressiv­o spopolamen­to delle zone rurali». In South Carolina, per esempio, «stanno tornando i bisonti» e il bisogno di riprenders­i dalla crisi ha spinto «a fissare a zero le tasse per le imprese che decidono di trasferirs­i».

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