«Da Rezza alla cronaca Teatro, ora sperimento»
Stabile, Zambaldi svela le novità della prossima stagione
I numeri dicono molto ma non tutto: 28.000 presenze in più rispetto alla stagione precedente, un incremento degli abbonati del 44%. Ma il successo della prima stagione di Walter Zambaldi come nuovo direttore del Teatro Stabile di Bolzano non sta, o non sta solo, nei numeri. Perché il suo arrivo ha rivitalizzato la passione per il teatro in città e anche la rassegna «Altri Percorsi» ha fatto registrare il tutto esaurito.
Insomma, Zambaldi avrebbe tutti i motivi per camminare a mezzo metro da terra e invece sembra più preoccupato di dodici mesi fa. Il sorriso è aperto come sempre, ma quando gli si chiede un giudizio sul bilancio si fa serio: «Credo che i numeri positivi siano figli della dedizione totale e del terreno fertile su cui ho lavorato, ma ci sono ulteriori margini di miglioramento». Zambaldi ha le idee chiarissime anche se non ha nessuna intenzione di rivelare quali siano. Solo ricomponendo il puzzle, si capisce la dimensione e la qualità dell’ambizioso progetto culturale a cui sta lavorando e, soprattutto, si coglie a pieno la sua straordinaria attenzione verso tutto quello che lo circonda. Perché si mostra aperto verso ogni interlocutore che blandisce in maniera intelligente e non ruffiana, mostrando un’innata capacità di mettere tutti a proprio agio. Probabilmente è questo che gli ha permesso di trarre il meglio da attori e registi che molti altri considerano troppo «scorbutici».
Partiamo dalla sua idea di «Teatro Stabile»: «Intanto deve essere un punto di riferimento forte, collaboriamo con molte realtà del territorio che spero siano soddisfatte, ma se non lo sono vedremo di coordinarci maggiormente. Poi, credo che oltre alla dedizione serva una componente manageriale importante e ovviamente l’esperienza. Non posso dimenticare che bazzico questo ambiente a Bolzano da quando ho diciannove anni».
Effettivamente, sotto la sua direzione lo Stabile si occupa praticamente di ogni aspetto e ogni forma teatrale: teatro scuola, ragazzi, compagnia regionale, formazione autori, laboratori nonché la collaborazione per la stagione di prosa del Teatro Cristallo e i nuovi progetti sulla scrittura. «CerUmberto chiamo di fare un passo avanti in tutte le direzioni - spiega -. L’idea è di portare tutto al livello più alto possibile sfruttando le grandi potenzialità di uno Stabile. Vorrei che si tornasse ad avere confidenza con il teatro, perché va scardinato il pensiero di chi crede che sia un realtà in sofferenza».
I numeri della stagione 20152016 gli stanno dando ragione, ma la prossima stagione è già alle porte. Alcuni nomi de «La Grande Prosa» sono già noti: Wonderland, la produzione Tsb con Stefano Bollani diretto da Ciprì che inaugurerà la prossima stagione, Luca Zingaretti regista e interprete di The Pride; Natalino Balasso protagonista di una nuova commedia di Alessandro Baricco; Lella Costa e Marco Baliani in Human; Angela Finocchiaro, protagonista di Calendar girls e la coppia Orsini – Massimo Popolizio, interpreti del Prezzo di Arthur Miller.
Un altro paio di nomi ce li rivela senza grossi problemi: «A trentatre anni di distanza dalla prima nazionale che si tenne proprio a Bolzano, presenteremo il Minetti di Thomas Bernhard, per la regia di Marco Sciaccaluga con Eros Pagni protagonista. La seconda produzione sarà, invece: Lo strano caso della notte di San Lorenzo
scritto e diretto da Roberto Cavosi, ispirato ad un fatto di cronaca nera. Per «Altri percorsi», infine, sarei intenzionato a portare Antonio Rezza e Danio Manfredini».
I numeri positivi di quest’anno? Sono felice ma si può migliorare ancora Ci sarà il Minetti di Bernhard, per la regia di Sciaccaluga con Pagni