Vertice Rossi-Padoan Spinta agli investimenti
A margine dell’intervento che ha tenuto ieri al Festival, il ministro Padoan ha incontrato il governatore Rossi. Un vertice dove si è parlato di allentare il patto di stabilità in modo da sbloccare gli investimenti. Il governo apre.
TRENTO «Il ministro si è detto orientato politicamente per un allentamento del patto di stabilità, ma è necessario verificarne la fattibilità con la ragioneria». Nessun ordine di grandezza specifico che dica quante risorse si potrebbero liberare per la Provincia di Trento, ma Ugo Rossi è comunque fiducioso.
Dall’incontro con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, avvenuto ieri prima dell’appuntamento del Festival dell’Economia che l’ha visto protagonista, sono arrivati «segnali positivi». Il governatore trentino ha spiegato di aver «parlato molto dell’economia trentina» e che «il governo si sta sforzando per far ripartire gli investimenti privati e alzare il livello di fiducia dei cittadini, come stiamo facendo noi qui». C’è stata dunque sintonia sugli obiettivi da perseguire e, nonostante il via libera per un allentamento del patto di stabilità arriverà solamente dopo un’attenta analisi, Rossi ritiene di aver compiuto «un passo avanti importante per sederci al tavolo».
Al centro della discussione di ieri tra il ministro e il governatore vi è stato anche l’armonizzazione dei bilanci, sulla quale però «è necessaria la clausola di salvaguardia». Ma anche su questo fronte sembra emergere «un’apertura».
Dal palco dell’auditorium Santa Chiara, Padoan ha parlato di ripresa, di riduzione delle tasse e di banche. «La crescita sta accelerando e sono sicuro che il prossimo anno sarà più forte» ha spiegato il ministro, sottolineando come le riforme strutturali attuate dal governo abbiano «un impatto crescente nel tempo» per cui «la crescita e il potenziale di crescita aumenteranno nei prossimi tre anni». Allo stesso tempo, secondo Padoan, «la fiducia sta aumentando» e a confermarlo sarebbero gli indicatori statistici, ma soprattutto «i consumi delle famiglie, che sono aumentati più di quanto ci aspettavamo». Anche il mercato del lavoro migliora «radicalmente», grazie in particolare Jobs act, che si è rivelato un vero e proprio «grimaldello per la fiducia», in quanto ha dimostrato che «un Paese ritenuto incapace di attuare le riforme, invece le ha fatte».
Sulla riduzione della tassazione il ministro ha spiegato che «i tagli alle imprese sono già previsti per il 2017» e solo «se ci saranno ulteriori spazi interverremo sulle famiglie, ma ci sono vincoli di bilancio molto stretti».
Infine, nonostante il sistema bancario sia già sulla buona strada «grazie a riforme mai viste prima», secondo il ministro esso tornerà stabile entro due anni «che è il periodo di gestione delle sofferenze» ed entro il quale interverranno gli effetti benefici «della ripresa degli investimenti». Uno dei problemi maggiori, tuttavia, resta il fatto che «in Italia ci sono troppe banche piccole», perciò la riforma del credito coop ha il merito di «creare sistemi delle dimensioni adeguate pur mantenendo i valori cooperativi».
Il Jobs act si è rivelato un vero grimaldello a favore dello sviluppo Al S. Chiara La crescita accelera e il prossimo anno sarà ancora più forte