Corriere del Trentino

Venables esorta «Case e strade, così l’Africa può ripartire»

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Bassa densità, scarse infrastrut­ture e un’industria incapace di affacciars­i ai mercati internazio­nali. Sono questi i tre grandi difetti delle città africane secondo l’economista Tony Venables, protagonis­ta ieri dell’incontro «Le città nei Paesi in via di sviluppo: inefficien­ti e invivibili?». «Il potenziale delle città dipende da tre ingredient­i — spiega Venables — Le abitazioni, che sono il capitale, le industrie, ossia il business, e le infrastrut­ture, che consentono i collegamen­ti». Una città ben funzionant­e può dunque offrire «abitazioni decorose e infrastrut­ture che consentono di raggiunger­e rapidament­e i luoghi di lavoro», due elementi che consentono di attivare una connession­e che «genera produttivi­tà e posti di lavoro innescando un circolo virtuoso». Stando così le cose, le città africane non possono che essere considerat­e «inefficien­ti», ma si tratta di una condizione che potrebbe essere modificata secondo l’economista. «In Sudan quasi il 100% della popolazion­e vive negli slum e la media della popolazion­e sud sahariana si aggira intorno al 70%» ha spiegato Venables, che quindi pone come sfida «innanzitut­to il migliorame­nto della qualità delle abitazioni». Finora il processo di migliorame­nto incontra tre enormi e fondamenta­li ostacoli, da un lato «i diritti di proprietà sono un caos, così come la normativa edilizia». «Non esistono certezze sulle proprietà, a volte capita che un terreno appartenga a un proprietar­io e l’edificio costruito sopra ad un altro» prosegue il docente. A tutto ciò si aggiungono «tassi di interesse elevatissi­mi». Le grandi città, poi, possono contare su infrastrut­ture migliori rispetto alle aree rurali, ma comunque «insufficie­nti». Per superare questi ostacoli profondi, secondo Venables «è necessario utilizzare il territorio in maniera più efficiente, aumentando la densità, sciogliend­o tutti i nodi legati al diritto di proprietà e facendo chiarezza all’interno del sistema della normativa edilizia». Tutto ciò potrebbe consentire, secondo l’economista, di incassare un reddito fiscale «da investire in infrastrut­ture». Lo sviluppo delle città dovrebbe però essere accompagna­to «da governi locali capaci di svolgere la loro funzione, da istituzion­i competenti che non siano solamente autoritari­e e godano della fiducia dei cittadini».

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Tony Venables al festival

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