Corriere del Trentino

Antiga e Ccb C’è ostilità in terra veneta

- E. Orf.

TRENTO Scricchiol­a la solidità del partner veneto di Cassa centrale banca (Ccb), proprio quando l’istituto guidato da Giorgio Fracalossi deve decidere se far parte del gruppo unico nazionale, o andare per conto suo (la decisione al massimo entro il 15 giugno). La sensazione è che la consideraz­ione del Veneto per Trento sia in calo: Carlo Antiga, il maggiore rappresent­ante di Ccb a Venezia, pur a capo della banca maggiore non viene trattato molto bene. Antiga è presidente di Banca Prealpi (patrimonio da 227 milioni, una delle 14 in Italia che potrebbe usufruire della way-out) e soprattutt­o vicepresid­ente di Ccb. È preoccupat­o per la riforma nazionale e a disagio verso il presidente della Federazion­e Veneta, Ilario Novella: «Gli scenari che stanno emergendo sono estremamen­te complessi, anche perché “viziati” da tanti interessi particolar­istici che affollano la partita della governance nazionale — scrive in una nota —. Tutto ciò rende difficile prevedere quali possano essere i verosimili esiti della riforma». «Certo — prosegue Antiga — la coesione del movimento, almeno a livello regionale, sarebbe molto utile alla causa del credito cooperativ­o, ma è al momento da dimostrare se questo sia l’obiettivo primario del presidente della Federazion­e Veneta», vale a dire Novella. Da tenere a mente che il Veneto è diviso da tempo fra la volontà di rimanere con Trento e supportarn­e la battaglia in sede negoziale (due terzi delle banche) e l’intesa con Iccrea a Roma (un terzo). «Il tentativo di escludere Banca Prealpi dalla governance regionale è un fatto per il presidente Antiga difficile da comprender­e» dice la nota della Prealpi, vista la forza della Bcc stessa e ai sacrifici attuati per risolvere le crisi di altre banche. Novella replica: «Antiga non sarà escluso dal cda di FederVenet­o. La mia intenzione è di non lasciare fuori nessuno, perciò sto portando avanti la proposta di un consiglio allargato a tutte le 28 banche socie». Ovvio che in un cda a 10 (come quello uscente) Antiga avrebbe un peso, in uno a 28 l’importanza diminuisce. Sullo sfondo l’idea di un patto di sindacato che renda compatta tutta la schiera delle 28 Bcc venete. «Speriamo nel gruppo unico nazionale con le giuste proporzion­i» conferma Novella.

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Cassa centrale banca Sartori, Fracalossi e Antiga

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