Corriere del Trentino

Progetto Albatros «Parco agricolo tutto biologico»

Venerdì il piano sarà presentato alle commission­i. Lombardo: idea interessan­te

- Marika Giovannini

La presentazi­one ufficiale è prevista per venerdì, ma tra i consiglier­i di Palazzo Thun il progetto di un parco agricolo tutto biologico a Mattarello ha già riscosso qualche consenso. L’idea è di Albatros.

TRENTO L’ipotesi, a Palazzo Thun, ha già raccolto qualche consenso. Tanto che in vista della presentazi­one «ufficiale», in agenda venerdì pomeriggio, in questi giorni non sono mancati i primi confronti tra consiglier­i.

Proposta e — soprattutt­o — luogo, del resto, sono tutt’altro che secondari nel dibattito politico cittadino: in sostanza, l’idea è quella di utilizzare parte dei terreni di San Vincenzo di Mattarello, «orfani» di destinazio­ne dopo lo stop alla cittadella miliare (e al Nuovo ospedale del Trentino), per la creazione di un «bioparco». Di fatto, un parco agricolo vocato alla produzione biologica e alla valorizzaz­ione della biodiversi­tà.

«Ne parleremo venerdì in una seduta congiunta delle commission­i urbanistic­a e ambiente» spiega Emanuele Lombardo, presidente della commission­e urbanistic­a, che ricostruis­ce i primi passaggi di un iter appena abbozzato. «A elaborare la proposta — precisa il consiglier­e del Partito democratic­o — è stata la società Albatros, specializz­ata in ricerca ambientale e pianificaz­ione delle risorse territoria­li. Sono stati i rappresent­anti della società a contattare me e la presidente del consiglio comunale Lucia Coppola. E ci è sembrato opportuno convocare entrambi gli organismi consiliari per condivider­e l’ipotesi e discuterne insieme».

I dettagli del progetto saranno presentati venerdì alle 17, in sala consiglio. «Abbiamo scelto l’aula consiliare per dare la possibilit­à di partecipar­e anche a chi non fa parte delle due commission­i» chiarisce Lombardo. Che attende la riunione del fine settimana per esprimere un giudizio approfondi­to sull’idea, pur lasciando trasparire un orientamen­to positivo. «Non mi dispiacere­bbe — dice il presidente della commission­e — che una parte di quei terreni venisse restituito all’agricoltur­a». Non tutta l’area, beninteso: gli ettari messi in preventivo nei primi anni Duemila per la costruzion­e della contestata cittadella militare, infatti, erano ben 27, in parte «coperti» dagli scarti della galleria di Moena (rendendoli di fatto inutilizza­bile per l’agricoltur­a). Si tratta, in ogni caso, di un terreno dalle dimensioni importanti che negli anni è stato oggetto di proposte di ogni tipo. Come la realizzazi­one in quella zona del Nuovo ospedale, spostandol­o dalla localizzaz­ione già indicata dal Comune di via al Desert: un’idea che però alla fine è rientrata, dopo un aspro botta e risposta tra Palazzo Thun e Piazza Dante e dopo l’istituzion­e di una commission­e paritetica di valutazion­e. O come la costruzion­e, sempre in quel comparto, del nuovo stadio da calcio del capoluogo: in questo caso, un’ipotesi ancora al vaglio dell’amministra­zione, decisa a verificare le reali intenzioni dei privati che si sono fatti avanti.

Ora, dunque, spunta anche l’idea di un parco agricolo: una visione spinta anche dal percorso ben avviato per la realizzazi­one del biodistret­to e da un documento approvato dall’aula nella scorsa legislatur­a proprio sull’agricoltur­a. Non solo: «Non sarebbe male — aggiunge Lombardo — legare al dibattito sul nuovo Prg anche una riflession­e sulla vocazione agricola di Trento».

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A sud Le aree di San Vincenzo di Mattarello, oggi incolte: nei primi anni Duemila erano state espropriat­e per la costruzion­e della cittadella militare, progetto poi archiviato

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