Confindustria perde il settore edile Misconel crea «Ate»
Nasce «Ate», che ha 80 aziende aderenti. «Assorbiamo le entrate, ma assumiamo il personale»
TRENTO Dopodomani Confindustria Trento saluterà la sua parte «edile», compresi dipendenti e soprattutto rette annuali. Si costituirà infatti «Ate» associazione trentino energia, Ance Trento. Il presidente sarà Giulio Misconel.
Si conclude così un lungo cammino che ha visto Ance Trento, già sezione autonoma edile in Confindustria, uscire dall’associazione, costituirsi in una realtà autonoma e poi in modo «compatto» essere in relazione a Confindustria. Ma «siamo in collegamento con Palazzo Stella, non siamo più associati. Non esiste più l’edilizia all’interno di Confindustria» afferma Misconel.
«Il nostro è collegio sperimentale di Ance, nel resto d’Italia si fa diversamente. Dobbiamo sostenerci da soli» prosegue il presidente. Ci sono circa 80 aziende che aderiscono ad Ate: pagheranno la loro quota di iscrizione annuale alla neonata associazione, non a Confindustria. Ma così si tolgono risorse a Palazzo Stella? «Non la vedrei in questo senso — dice Misconel —. Togliamo le entrate, ma abbiamo anche assunto tutti e 5 i dipendenti che prima erano sulle spalle di Confindustria». Il minimo per iscriversi, dopo un abbassamento negli ultimi anni, è di 1.200 euro all’anno». Di sicuro però non «prenderanno il volo» solo poco meno di 100.000 euro. E in questa fase in cui non mancano gli associati di Confindustria che tentano di rinegoziare la quota di iscrizione, tutto pesa.
Nell’assemblea in programma per dopodomani (giovedì) al Castello del Buonconsiglio non è invitato solo Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento, ma pure Roberto De Laurentis a capo degli Artigiani. Il segnale è chiaro, «noi accettiamo tutti gli attori dell’edilizia, dando diverse forme di assistenza» dice Misconel. Nella fase elettiva lui dovrebbe essere confermato presidente e «mi auguro che tutta la squadra rimanga la stessa», dice.
Ieri a Bolzano gli industriali hanno celebrato la loro assemblea pubblica, con Stefan Pan nominato vicepresidente nazionale che ha accolto Vincenzo Boccia (il leader nazionale che l’Alto Adige ha sempre sostenuto in modo chiaro) e il ministro Elena Boschi. Diversa la situazione a Trento, che ha deciso di tenere la propria assemblea a porte chiuse.