Un migliaio di insegnanti in piazza «Buona scuola, cambiate la legge»
Sindacati mobilitati anche sul contratto. Da oggi presidio in Consiglio
TRENTO L’unione fa la scuola. E di sicuro ieri gli insegnanti hanno fornito una decisa prova di unione e di compattezza per protestare contro la legge provinciale che recepisce la riforma nazionale. Un migliaio di docenti si sono ritrovati al cinema Roma per un’assemblea e poi si sono diretti in corteo in piazza Dante sotto le finestre della Provincia.
Le motivazioni della contestazione sono ben note: modifica del disegno di legge, rinnovo del contratto, stabilizzazione dei precari. Sul primo punto Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola chiedono profonde modifiche per attenuare il potere dei dirigenti scolastici nella chiamata diretta dei docenti nonché per ridefinire gli ambiti territoriali. In merito al contratto — scaduto da otto anni — i sindacati rifiutano «l’elemosina» ed esigono che la Provincia integri la somma messa a disposizione «per un contratto che gratifichi i docenti». Scettici sulla possibilità che già a settembre possano essere immessi in ruolo i primi cento vincitori del concorso, Cinzia Mazzacca, Stefania Galli e Pietro Di Fiore insistono inoltre sulla necessità di rivedere l’attuale sistema di reclutamento.
Più in generale Cgil, Cisl e Uil accusano la Provincia di non aver esercitato le competenze garantite dall’autonomia, come invece ha fatto Bolzano. «Se non sapete usare l’autonomia — è stato sostenuto — restituitela». I sindacati paventano infine il pericolo di una privatizzazione della scuola pubblica che potrebbe portare a una competizione fra scuole che le farebbe assomigliare più a un’azienda privata che a un servizio pubblico.
La vera notizia della giornata di ieri è però nella consistente partecipazione. Cinema Roma gremito e persone all’esterno perché non hanno trovato posto. Un corteo che non si vedeva da tempo tanto da occupare l’intera via Belenzani. Piazza Dante affollata come non mai (compresi i segretari generali Lorenzo Pomini, Cisl, e Walter Alotti, Uil). In totale un migliaio di 800 insegnanti per dire no alla legge provinciale: «Se vogliono cambiare la scuola così, lo faranno contro di noi» hanno esclamato i manifestanti.
La protesta proseguirà anche oggi e nei prossimi giorni, in concomitanza con la discussione in aula del disegno di legge. Oggi alle 13 Mazzacca, Galli e Di Fiore incontreranno il presidente del Consiglio Dorigatti e i capigruppo. «Per metterli davanti alle loro responsabilità, perché sappiano esattamente cosa stanno per discutere e approvare» spiegano i tre segretari sindacali.
Da domani e per l’intera discussione è inoltre previsto un costante presidio. «Così conosceremo i nomi e i cognomi di chi ha approvato la legge e ce