Farmaci alla cannabis, via libera all’erogazione in Trentino
TRENTO Via libera alle preparazioni farmacologiche a base di cannabis per uso medico. La giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla salute Luca Zeni, ha approvato la delibera contenente le disposizioni a carico del servizio sanitario provinciale nei confronti di cittadini residenti in provincia di Trento, prescindendo dal requisito della residenza triennale. La fornitura dei medicinali costituisce un livello aggiuntivo di assistenza e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, a cui è destinato il provvedimento, dovrà farvi fronte con il budget a disposizione. Le indicazioni terapeutiche sono per spasticità unita a dolore nella sclerosi multipla o da lesioni midollari, dolore neuropatico cronico, dolore oncologico terminale. Sempre riguardo alle scelte dell’esecutivo, la giunta ha deciso di resistere al ricorso e alla domanda incidentale di sospensiva al Tar di Trento presentata dalla Pietro Oberosler srl sull’affidamento in appalto della «bonifica delle rogge demaniali facenti parti del sito inquinato di interesse nazionale Trento nord-lotto 1». Approvato inoltre un ulteriore riparto dei fondi per le associazioni sportive. dentro le Stelle alpine.
Di fronte avrà Scoz, che almeno secondo i suoi sostenitori non è una mera candidatura di bandiera. «È molto bravo, darà filo da torcere all’avversaria» dice Ottobre che comunque precisa ormai di essere «fuori dal partito». Secondo indiscrezioni, i suoi sostenitori nel Patt convergeranno sul giovane che era stato proposto al congresso per la segreteria come vice di Corona. L’obiettivo è superare quota 40% dei consensi. Ma lo scontento verso la gestione Panizza non si archivierà con l’elezione di sabato a Rovereto. Dopo lo scandalo Pedergnana, quello sull’accordo con gli Schützen di Baratter, il gruppo si è spaccato in due, 4 contro 4, nella votazione sulla vicepresidenza del consiglio regionale. L’incarico sarebbe dovuto andare a Kaswalder per un accordo interno, ma gli alleati hanno detto no. Ora il nodo per Panizza è solo rimandato. In qualche modo dovrà tenere fede a quella che pare essere, secondo i rumors, l’intesa con il consigliere provinciale sul congresso: la rinuncia a sostenere Ottobre al congresso per la presidenza in cambio dell’incarico a Tamanini e della vicepresidenza regionale.
Le minoranze interne restano in fermento. Ottobre, ufficialmente fuori dal Patt, non dice cosa farà in futuro. Corona invece attacca, guardando alle difficoltà dei vertici: «Se le vanno a cercare, una chiusura a riccio così verso le minoranze mi lascia esterrefatto — afferma —. Non si possono solo dare premi agli ultimi arrivati e appiattirsi sulla volontà del Pd. Il pensiero unico non va bene». Sabato il confronto al teatro Melotti di Rovereto.