Festival, il recupero degli hotel: tutto esaurito
Economia, Verones traccia il bilancio finale: permanenza media di due e tre notti, sold out anche in periferia Laterza: incontri molto partecipati. Prime idee per l’edizione 2017: «Punteremo ancora sull’attualità»
TRENTO Alberghi pieni e incontri partecipati. I numeri dell’undicesima edizione del Festival dell’Economia raccontano di un evento che ha saputo richiamare in Trentino un gran numero di visitatori. «Abbiamo fatto il tutto esaurito» annuncia Elda Verones, dopo un avvio a rilento.. La direttrice dell’Apt di Trento Monte Bondone spiega che «considerando la città in senso stretto, i circa duemila posti letto disponibili sono stati occupati tutti» ma il fatto che il festival coincidesse con altri eventi come il Tour Laghi e, soprattutto, l’Alpen Rad Tour «che ha portato in città oltre 250 partecipanti», ha consentito anche alle strutture appena fuori dai confini cittadini «di rilevare un numero di pernottamenti molto alto».
Pernottamenti
I dati dicono che «mediamente si sono registrate permanenze di 2,53 notti, perché qualcuno è rimasto per tre e altri per due, quindi perfettamente in linea con le passate edizioni del festival». «Nel pacchetto del festival era inclusa la guest card — prosegue Verones — che oltre all’offerta museale mette a disposizione il trasporto pubblico, servizio particolarmente apprezzato dai visitatori». Il sito internet dell’Apt ha inoltre contato un incremento di visitatori del 15% mentre quello ufficiale del festival è stato visualizzato in tre giorni da oltre quattro milioni di utenti, numeri che confermano la popolarità di cui ha goduto la manifestazione anche quest’anno, l’edizione dei cinque ministri, dei due banchieri centrali italian0 e francese, di 273 esperti (e un Nobel) che hanno animato 111 incontri.
Gli organizzatori
«Non era facile riprendere con il passo normale dopo il decennale» sottolinea l’editore Giuseppe Laterza, membro del comitato editoriale, che spiega di essere rimasto colpito soprattutto «dalla partecipazione diffusa del pubblico anche agli appuntamenti più complessi» e porta l’esempio dell’incontro dedicato al caso Mondadori-Rizzoli: «Pensavo interessasse a pochi — dice — invece la sala filarmonica era piena». Tutte caratteristiche peculiari, secondo Laterza, di un festival «che non cerca la facilità ma propone una riflessione di qualità» e che quest’anno è riuscito a trovare un «equilibrio felice fra la presenza di esponenti dell’economia più avanzata e i rappresentanti delle istituzioni».
Attualità anche nel 2017
Da ripetere, secondo Laterza, «l’idea di utilizzare documentari televisivi al cinema Modena» e poi bisogna continuare a puntare sull’«alternanza tra il tema dell’anno, ancora da stabilire per la prossima edizione, e i discorsi più generali». «Quest’anno abbiamo parlato molto di immigrazione e di tutte le sue connessioni, tornando sul tema delle disuguaglianze — chiarisce Laterza — Ragionare sull’attualità mantenendo sullo sfondo un argomento è una modalità che funziona». Ma soprattutto il Festival dell’Economia deve rimanere una «manifestazione democratica», vale a dire «un evento che coinvolge il pubblico» distinguendosi «da tanti altri convegni in cui emerge l’idea di una certa esclusività tra i potenti e i grandi economisti».