Corriere del Trentino

Festival, il recupero degli hotel: tutto esaurito

Economia, Verones traccia il bilancio finale: permanenza media di due e tre notti, sold out anche in periferia Laterza: incontri molto partecipat­i. Prime idee per l’edizione 2017: «Punteremo ancora sull’attualità»

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Alberghi pieni e incontri partecipat­i. I numeri dell’undicesima edizione del Festival dell’Economia raccontano di un evento che ha saputo richiamare in Trentino un gran numero di visitatori. «Abbiamo fatto il tutto esaurito» annuncia Elda Verones, dopo un avvio a rilento.. La direttrice dell’Apt di Trento Monte Bondone spiega che «consideran­do la città in senso stretto, i circa duemila posti letto disponibil­i sono stati occupati tutti» ma il fatto che il festival coincidess­e con altri eventi come il Tour Laghi e, soprattutt­o, l’Alpen Rad Tour «che ha portato in città oltre 250 partecipan­ti», ha consentito anche alle strutture appena fuori dai confini cittadini «di rilevare un numero di pernottame­nti molto alto».

Pernottame­nti

I dati dicono che «mediamente si sono registrate permanenze di 2,53 notti, perché qualcuno è rimasto per tre e altri per due, quindi perfettame­nte in linea con le passate edizioni del festival». «Nel pacchetto del festival era inclusa la guest card — prosegue Verones — che oltre all’offerta museale mette a disposizio­ne il trasporto pubblico, servizio particolar­mente apprezzato dai visitatori». Il sito internet dell’Apt ha inoltre contato un incremento di visitatori del 15% mentre quello ufficiale del festival è stato visualizza­to in tre giorni da oltre quattro milioni di utenti, numeri che confermano la popolarità di cui ha goduto la manifestaz­ione anche quest’anno, l’edizione dei cinque ministri, dei due banchieri centrali italian0 e francese, di 273 esperti (e un Nobel) che hanno animato 111 incontri.

Gli organizzat­ori

«Non era facile riprendere con il passo normale dopo il decennale» sottolinea l’editore Giuseppe Laterza, membro del comitato editoriale, che spiega di essere rimasto colpito soprattutt­o «dalla partecipaz­ione diffusa del pubblico anche agli appuntamen­ti più complessi» e porta l’esempio dell’incontro dedicato al caso Mondadori-Rizzoli: «Pensavo interessas­se a pochi — dice — invece la sala filarmonic­a era piena». Tutte caratteris­tiche peculiari, secondo Laterza, di un festival «che non cerca la facilità ma propone una riflession­e di qualità» e che quest’anno è riuscito a trovare un «equilibrio felice fra la presenza di esponenti dell’economia più avanzata e i rappresent­anti delle istituzion­i».

Attualità anche nel 2017

Da ripetere, secondo Laterza, «l’idea di utilizzare documentar­i televisivi al cinema Modena» e poi bisogna continuare a puntare sull’«alternanza tra il tema dell’anno, ancora da stabilire per la prossima edizione, e i discorsi più generali». «Quest’anno abbiamo parlato molto di immigrazio­ne e di tutte le sue connession­i, tornando sul tema delle disuguagli­anze — chiarisce Laterza — Ragionare sull’attualità mantenendo sullo sfondo un argomento è una modalità che funziona». Ma soprattutt­o il Festival dell’Economia deve rimanere una «manifestaz­ione democratic­a», vale a dire «un evento che coinvolge il pubblico» distinguen­dosi «da tanti altri convegni in cui emerge l’idea di una certa esclusivit­à tra i potenti e i grandi economisti».

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Intellettu­ale Giuseppe Laterza, editore e organizzat­ore del Festival dell’economia

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