Corriere del Trentino

Il patto tra governo e Stella Alpina Appoggio in cambio di competenze

Impugnazio­ni, si tratta per evitare le sentenze della Consulta

- M. An.

garantito dallo scambio di note con il governo austriaco. Poi sono state sfornate una lunga serie di norme di attuazione: dal parco dello Stelvio alla dichiarazi­one etnica, le nuove regole sulla Corte dei conti e quelle sugli appalti. «Oggi solo il 5% delle norme provincial­i viene impugnato dallo Stato, prima eravamo al 20%» ha ricordato il sottosegre­tario alle Regioni, Gianclaudi­o Bressa annunciand­o che il governo ha chiesto alla Corte costituzio­nale il rinvio della discussion­e del ricorso sulla toponomast­ica. «Anche se impugnamo una norma il confronto va avanti per trovare una soluzione prima della sentenza. E anche sulla toponomast­ica sarà così. Nei prossimi 12 mesi troveremo un’intesa» ha aggiunto Bressa. Ulteriori successi li ha elencati il governator­e Arno Kompatsche­r. Ovvero la legge sulla Buona scuola che assegna all’Alto Adige competenza primaria in materia di graduatori­e, la convenzion­e per la Rai, le agevolazio­ni fiscali per i masi, l’aumento del tetto a 3mila euro per i pagamenti in contanti ma soprattutt­o l’accordo che farà diventare Autobrenne­ro una società in house. Grazie ai buoni rapporti con il governo, l’Svp è anche riuscita anche a lasciare il segno sulla riforma costituzio­nale che, oltre a prevedere un quarto collegio uninominal­e, riserva a Bolzano due posti nel nuovo Senato delle Regioni.

Le tante concession­i però non hanno impedito alla Svp di presentare un’altra lista di desiderata. Una legge costituzio­nale per i ladini (attualment­e in commission­e Affari costituzio­nali), la norma di attuazione sul commercio, la regolament­azione della caccia nei parchi naturali, la delega di funzioni amministra­tive al personale della Giustizia e dell’Agenzia delle Entrate, l’urbanistic­a, la contrattaz­ione nel pubblico impiego e, appunto, la toponomast­ica. Per ora il governo ha chiesto un rinvio della discussion­e del ricorso costituzio­nale incassando in cambio l’appoggio della Svp al referendum costituzio­nale.

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