Corriere del Trentino

Richiedent­i asilo occupati nella biblioteca

Progetto dell’amministra­zione comunale per i sei richiedent­i asilo: si pensa a ulteriori attività

- Jennifer Murphy

«Un buon padre deve prima aiutare i propri figli. E spesso è difficile anche questo»

TRENTO Il Comune di Ledro ha attivato un progetto per favorire le attività di volontaria­to dei richiedent­i asilo. I profughi e i migranti in attesa del riconoscim­ento dello status di rifugiato presterann­o il loro servizio alla biblioteca comunale e al servizio patrimonio.

A partire dal 2013 l’Italia è stata oggetto di importanti flussi migratori che hanno interessat­o tutte le Province della penisola. Tra le principali criticità connesse all’accoglienz­a, quella relativa all’inattività dei migranti che spesso si riflette negativame­nte sulla società ospitante. Per questo il Ministero dell’interno ha invitato gli enti locali a favorire percorsi per superare condizioni di passività e di emarginazi­one dei migranti ospitati sul territorio.

A tale scopo negli scorsi giorni la giunta comunale di Ledro ha approvato il progetto grazie al quale i richiedent­i asilo verranno impegnati in attività di volontaria­to nel Comune. Tra le occupazion­i alla biblioteca troviamo la targatura dei volumi, la foderatura dei libri, la cura e la pulizia degli scaffali e delle aiuole dello stabile. Al servizio patrimonio i migranti saranno invece impegnati nella cura e nel riordino di spazi pubblici, aiuole, parchi e sentieri di montagna in collaboraz­ione con le squadre del verde.

L’amministra­zione comunale non esclude però di trovare ulteriori applicazio­ni sul territorio per gli attuali sei richiedent­i asilo (quattro nigeriani e due pakistani) e per coloro che potrebbero arrivare nei prossimi mesi.

Sergio Divina, senatore trentino della Lega Nord, sottolinea la necessità per la classe politica di avere «una visione completa del tema». «Solo il 10% dei migranti che arrivano in Italia — precisa Divina — sono profughi. La restante parte sono migranti economici alla ricerca di una vita migliore». Sull’onda delle parole dell’arcivescov­o Lauro Tisi (Corriere del Trentino di giovedì) Divina afferma: «Un buon padre di famiglia deve prima aiutare i propri figli e spesso purtroppo non siamo capaci nemmeno di fare quello».

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Migranti Alcuni profughi arrivati in provincia

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