«Ateneo trentino, buona organizzazione»
Un centinaio di ragazzi in visita alle sedi regionali: «Docenti preparati»
Hanno seguito lezioni di docenti universitari sulle neuroscienze e la crittografia, sulle tecnologie alimentari e l’inglese specialistico. Hanno dormito allo studentato Rainerum e al San Bartolomeo, incontrato Reinhold Messner e fatto visita a Ötzi. Questa mattina torneranno a casa forse stanchi, di sicuro più consapevoli e determinati nel compiere, fra poco più di un anno, una scelta importante: il proprio percorso universitario.
È per questo che 94 ragazzi (ma almeno il doppio aveva fatto domanda) hanno trascorso cinque giorni fra Bolzano e Trento. I due atenei hanno organizzato per il terzo anno consecutivo la «Settimana di orientamento alla scelta universitaria», un assaggio del territorio in cui i giovani, arrivati da quindici regioni, potrebbero trovarsi a vivere. «Accogliente, non troppo grande, quasi familiare» come dice Nicolas a proposito di Trento. Classe 1998, è arrivato da Brescia per sapere qualcosa di più sul corso in Studi internazionali. «Ho scoperto l’ateneo trentino a “Job&Orienta” — spiega — mi ha colpito soprattutto per la sua internazionalità». Al percorso di scienze pociuta litiche e relazioni internazionali, così come a Giurisprudenza, è interessata anche Martina Franciosi, diciottenne di Latina: «Mi sono candidata alle amministrative del mio Comune ed è stato entusiasmante — spiega —. Mi è pia- molto anche Bolzano, ma il percorso giuridico transnazionale di Trento offre una marcia in più». Per lei anche una tappa di orientamento alla Normale di Pisa e il desiderio di un ambiente universitario «poco caotico ed efficiente». E Trento da questo punto di vista ha colpito.
Così Giulia da Viterbo, che vuole fare medicina ma si è candidata ugualmente «per orientarmi meglio ». Lo stesso dicasi per un’altra Giulia, sempre dal Lazio: «È vero, qui medicina non c’è — ammette — ma siccome il test di ammissione è molto difficile vorrei darmi una seconda chance con biotecnologie». Elisabetta, da Venezia, il prossimo anno vorrebbe iscriversi a ingegneria meccanica aerospaziale, ma è comunque passata in regione: «Gli atenei sono ben organizzati, con docenti preparati e disponibili — osserva — che ci hanno incoraggiato e invogliato». Le idee chiare, comunque, sembrano averle tutti. «Per il trilinguismo e per il ridotto costo dei trasporti», infine, Anna di Egna sceglierà Bolzano per studiare economia.