Corriere del Trentino

Daldoss: «Edifici a rischio, stanziati 25 milioni»

L’assessore: «Fatto molto, soprattutt­o per le scuole». Sisma: il Trentino ripristine­rà la viabilità

- D. R.

TRENTO Nessuna tregua. La terra continua a tremare e i soccorsi nelle zone terremotat­e sono sempre più difficili. «C’è stata un’altra scossa abbastanza forte alle 6.20 del mattino, siamo rimbalzati sulle brande» racconta Gabriele Castaman, direttore tecnico operativo della Scuola provincial­e cani anticatast­rofe di Trento che è arrivato giovedì ad Amatrice. Insieme ai colleghi Pierluigi Morandini e Massimo Stefani, ha preso il posto dei colleghi tornati in Trentino. «Oggi non abbiamo recuperato nessuno, i cani continuano a cercare, qui la situazione è molto difficile soprattutt­o per la viabilità. Stiamo salendo a Colle Bucci che è un paesino sopra Amatrice, ma le speranze di trovare qualcuno vivo sono quasi nulle». I tre cinofili trentini resteranno per un paio di giorni poi torneranno a Trento. Nel frattempo il Trentino è pronto ad intervenir­e. Anche i volontari hanno già preparato tutto, ma probabilme­nte alla protezione civile trentina, che coordina tutti gli uffici delle altre regioni, spetterà la gestione del ripristino della viabilità. Si pensa già alla ricostruzi­one. Ma il devastante sisma ha riaperto una vecchia ferita tutta italiana: gli edifici non a norma. Secondo i tecnici della protezione civile (Sole 24 Ore di ieri ndr) le risorse necessarie per mettere in sicurezza gli edifici ammontano a 50 miliardi, per il Trentino 1 miliardo e 400 milioni. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’urbanistic­a Carlo Daldoss. «Il Trentino, a parte la zona del Garda, è a bassa sismicità, quindi i rischi sono pochi». Gli edifici vecchi ci sono anche in provincia. «I centri storici li abbiamo anche noi — spiega — ma negli ultimi anni abbiamo fatto grossi investimen­ti soprattutt­o per le scuole, le caserme dei vigili del fuoco e della protezione civile. Nell’ultimo piano abbiamo stanziato 25 milioni di euro». Per gli edifici storici? «Un tempo demolire una muratura era considerat­a una lesa maestà ora con la nuova legge urbanistic­a è stato fatto un regolament­o più elastico che prevede la conservazi­one ma anche interventi di ristruttur­azione per garantire la sicurezza e la stabilità».

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