Lago Luco, gioiello in alta quota
Due vie di salita portano al Piccolo Luco, la vetta che sovrasta passo Palade tra il paese di Lana e la parte tedesca della Valle di Non (Nonstal). La prima e più battuta si sviluppa lungo il sentiero numero 133 «Aldo Bonacossa», che da passo Palade punta alla cima in direzione est-ovest raggiungendo il monte dal lato orientale. La seconda, assai meno frequentata, percorre i sentieri 10A e 10 dalla parte di malga Gfrillner, guadagnando la vetta lungo il versante settentrionale. In un caso e nell’altro si tratta di una gita abbastanza semplice, con un dislivello di 800 metri circa, che si supera seguendo sentieri ben segnalati alle porte orientali della catena delle Maddalene. La via più nota, quella del 133, ha inizio proprio a passo Palade a quota 1.518 metri. L’escursione non richiede un particolare allenamento, ma non dimenticatevi di affrontare le prime rampe con calma e senza correre. La pendenza è tanto impegnativa e il primo tratto di sentiero si presenta come una lunga «scalinata» taglia-gambe. Scalini di legno e una serie interminabile di step, disegnati da radici e gradoni naturali, consentono subito di prendere quota non senza un po’ di affanno. Il sentiero si allunga nel sottobosco quasi arrampicandosi sulla montagna. Ma non vi sono tratti esposti né difficoltà tecniche.
Attorno ai 1900 metri di altitudine il bosco lascia spazio ai versanti spogli delle Maddelene fino a quando, poco prima della vetta, transitiamo per il laghetto alpino del Luco. Giudicherete con i vostri occhi: un gioiello prezioso di acqua dolce che attira ogni domenica decine di turisti con il suo aspetto solitario, delicato, indifeso.
Di qui, con altri dieci minuti di salita si raggiunge la vetta. Rientrati al passo, il consiglio è di visitare il bunker della Gampen Gallery, un tunnel realizzato durante il periodo bellico tra il 1938 e il 1942 come sistema difensivo contro gli eserciti tedeschi.