Sulle orme di Francesco La banda di Lizzana rispolvera spartiti del 1915
Il corpo bandistico don Giuseppe Pederzini di Lizzana ripercorrerà i passi di Francesco Laich, studente di Rovereto che, ventenne, fu chiamato alle armi a Innsbruck nel novembre 1915. L’appuntamento è per domani alle 15, a Malga Bisorte nel comune di Terragnolo. Figlio di un militare di origine austriaca, Francesco suonava il clarinetto e il sassofono nella banda cittadina e proprio la sua padronanza dei due strumenti, fece sì che venisse arruolato nel corpo musicale del primo reggimento Kaiserjäger. Inviato sul fronte del Pasubio, le sue giornate si dividevano tra parate e mansioni proprie delle retrovie.
«Per alleviare le sofferenze e le umiliazioni subite nell’esercito, Laich prese a scrivere delle lettere, che alla fine della guerra si sarebbero trasformate in un vero e proprio libro di memorie, riscoperto pochi anni fa da Gianluigi Fait» spiega Andrea Loss, maestro del corpo bandistico di Lizzana «Leggendo le memorie di Francesco, noi della banda siamo rimasti colpiti e abbiamo pensato che sarebbe stato doveroso onorare il ricordo di quel musicista. Così abbiamo contattato gli amici della Compagnia filodrammatica di Lizzana e organizzato un concertospettacolo, nel quale i brani musicali si uniscono alla lettura dei passi delle memorie del Laich. La singolarità della proposta sta nel fatto che i pezzi proposti saranno esattamente quelli suonati dai Kaiserjäger durante la prima guerra mondiale, così come annotati negli scritti del clarinettista roveretano. La banda suonerà inoltre alcuni pezzi di repertorio dei corpi bandistici militari austro-ungarici dei primi del Novecento. Organizzare questo concerto è stata una bella sfida: tra i nostri cinquanta musicisti ci sono pensionati, lavoratori e studenti. Se i primi conoscevano già a memoria ogni dettaglio delle vicende narrate nei diari del Laich, per i nostri giovani questo percorso ha rappresentato una vera e propria lezione di storia attraverso la musica. Suggestiva infine anche la cornice: malga Bisorte, sul versante di Terragnolo del Pasubio, è infatti proprio il luogo in cui Francesco Laich era chiamato, tra il rombo dei cannoni e il fragore degli spari, a sollevare attraverso la fanfara il morale dei compagni».