«Cinque reati in 10 ore, bisogna agire» Preoccupazione dei commercianti
Peterlana (Fiepet): «Qualcosa non va». De Bertolini (Avvocati): «Episodio raro»
-TRENTO Una notte di follia, di furti e rapine in città di un 39enne di origini tunisine, bloccato per tre volte in poche ore e denunciato. La notizia (Corriere del Trentino di ieri) suscita preoccupazione a Trento.
«Sono molto lontano da posizioni estremiste, ma è evidente che se uno viene beccato cinque volte con le mani nel sacco e comunque se ne va in giro un problema c’è — interviene Massimo Peterlana, presidente della Fiepet, la Federazione degli esercenti pubblici e turistici di Confesercenti — Come imprenditore sono preoccupato e lo sono anche umanamente: ci sono persone che sono qui per lavorare e che vanno aiutate, altre che invece delinquono e sono in libertà. Ciò crea disappunto nella popolazione, anche nei confronti di chi non fa niente, e si creano pensieri di auto-giustizia». Prosegue auspicando un cambiamento: «Spero che l’accaduto faccia riflettere chi di dovere e che si metta mano a quel che non va». Sull’episodio si esprime anche il consigliere comunale della Lega Devid Moranduzzo: «Si registra tristemente, per l’ennesima volta, che a Trento la criminalità regna ormai sovrana — dichiara — e le politiche lassiste adottate finora non sono state di certo utili a contrastarla». Parla di un episodio «irreale»: «Questa persona va espulsa, non può continuare a stare qui. È comprensibile la preoccupazione di residenti e negozianti del centro città che non si sentono più tutelati. Trento non è più la città di dieci anni fa».
Il presidente dell’Ordine degli Avvocati Andrea de Bertolini, invece, aiuta a trovare una chiave di lettura dell’accaduto. «Di sicuro a Trento viviamo un periodo di diffusa percezione di insicurezza sociale, maggiore rispetto ad altri periodi — dice — È indiscutibile che di recente ci siano stati degli elementi di cronaca che giustificano questo aumento della percezione di insicurezza. È naturale e comprensibile che, a fronte di queste situazioni, la comunità trentina chieda un intervento deciso per riappropriarsi della tranquillità in una città che storicamente ha espresso un livello molto alto di qualità della vita in termini di sicurezza sociale». Quindi il riferimento alla notte tra mercoledì e ieri: «L’episodio riportato è davvero singolare perché, per esperienza comune degli addetti ai lavori, vedere un’escalation di illeciti anche articolati concentrati nella tessa giornata e sulla stessa persona, rappresenta un evento raro e atipico. Rispetto a questa notizia la comunità trentina non può non sentire un momento di rifiuto». «Dal punto di vista giuridico — prosegue — la vicenda dell’altra notte sicuramente dimostra come le forze dell’ordine siano tempestive nell’intervenire. Non ho elementi per giudicare nel merito, ma sono certo che la valutazione di non arrivare all’arresto sia stata fatta con attenzione e a ragion veduta. Per questo tipo di reati la legge non prevede l’arresto obbligatorio, che è facoltativo in attesa del processo. Purtroppo quel che è successo dopo fa capire che, col senno di poi, sarebbe stato meglio procedere con l’arresto. Ma la valutazione fatta con il senno di poi lascia il tempo che trova». Quindi: «Ritengo che sia importante interrogarsi sul contesto urbano che effettivamente si è deteriorato. Se pur è vero che rispetto ad altre realtà nazionali questa città è un’isola felice, tuttavia è percepito dalla comunità trentina, insoddisfatta e preoccupata, come una perdita di un senso di sicurezza. Rimane il fatto che se le risposte devono essere pur date, queste non possono risolversi nel mero pregiudizio del diritto di difesa, delle garanzie dell’imputato e di un giusto processo; principi a tutela del cittadino, qualunque esso sia, che devono in ogni caso rimanere punti fermi». Infine il riferimento ai costi: «Di certo, infine, il problema con cui ci si confronta è il fatto che le risorse oggi sono comunque scarse e per gli stessi organi di polizia la situazione non è certamente semplice rispetto alle difficoltà che emergono».