Maestranzi promette «Per il Bondone decisioni condivise»
TRENTO Ha iniziato a incontrare tutti i soggetti coinvolti già da qualche giorno. Ma ieri, dopo aver firmato ufficialmente la sua delega, Dario Maestranzi ha voluto dare voce alle sue intenzioni per il rilancio del Bondone. Tre le voci della sua delega consiliare: sviluppo economico e turistico del Bondone, presenza nell’Apt e agricoltura in chiave turistica (l’altra delega, all’adunata degli Alpini, è andata al capogruppo del Cantiere civico democratico Massimo Ducati: anche lui ha firmato ieri).
«Per quanto riguarda il Bondone — sottolinea l’autonomista — mi sono reso conto che la prima sfida è quella di creare un tavolo riconosciuto, dove far sedere tutti i soggetti che hanno voce in capitolo». Un luogo dove affrontare i problemi, confrontarsi, e poi prendere delle decisioni condivise. «In questo tavolo — prosegue Maestranzi — il Comune può porsi come garante». Con una convinzione su tutte: «Se non si spinge tutti nella stessa direzione, il Bondone è destinato a rimanere così». E per la prima partita da porre all’attenzione del tavolo di lavoro, il consigliere delegato punta in alto. Con una sfida che fa discutere da decenni: il grande impianto di collegamento tra il fondovalle e Vason. «Se sono a favore della costruzione del grande impianto? Difficile non esserlo» ammette Maestranzi. «Lo sviluppo della montagna cittadina — prosegue l’esponente del Patt — passa per il collegamento con il capoluogo». Con un impianto che, in tempi di risorse in calo come questi, non può non coinvolgere i privati. «Il privato però — avverte Maestranzi — investo solo se c’è chiarezza sulla valorizzazione di un territorio che ha grandi potenzialità».
E in crescita, secondo il consigliere, c’è anche il turismo legato all’agricoltura. E gli agriturismi. «Si tratta — dice — di realtà che vanno sostenute, prima di tutto con il cuore».
Intanto, ieri pomeriggio il sindaco Alessandro Andreatta ha presentato in commissione bilancio la sua nuova proposta relativa alle modifiche del regolamento sul personale. Un passaggio delicato: su questo provvedimento Andreatta è già «scivolato» due volte.