«Non si vendono i giornali con le frottole»
Ieri al Rotary i direttori dei tre quotidiani. «Siamo bussola per capire i fatti»
ROVERETO Vendere copie o dire la verità? Fatti o opinioni? Internet ha cambiato il modo di realizzare i giornali? Quale rapporto con la politica? I quotidiani ricoprono un ruolo culturale al giorno d’oggi? Come si dà la caccia al titolo perfetto? Lasciando da parte l’attualità più stringente, i soci del Rotary club di Rovereto ieri sera hanno approfittato della presenza nella sede di via Carducci dei direttori dei tre quotidiani locali per intrufolarsi tra le pieghe di un mestiere, che per chi lo pratica è molto di più: è una vocazione. Il giornalismo, per i roveretani, non ha — quasi — più segreti.
«I tre tenori», come li ha definiti il presidente Ruffo Wolf, hanno risposto alle domande dei loro lettori per oltre due ore: Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino e dell’Alto Adige, Alberto Faustini direttore di Trentino e Alto Adige e Pierangelo Giovanetti, direttore de L’Adige, hanno espresso punti di vista, impostazioni, osservazioni, somiglianze e differenze.Un pensiero condiviso riguarda sicuramente il ruolo dei giornali oggi: approfondire, spiegare, far capire. «Non c’è da mediare fra la necessità di vendere copie e quella di raccontare la verità, nel senso che difficilmente un giornale può vendere raccontando frottole — sostiene Franco — il suo compito è andare oltre la notizia». Sempre «nel rispetto delle persone» secondo Faustini, «facendosi agorà di una comunità» dal punto di vista di Giovanetti.
Nel mare magnum della comunicazione odierna, «un quotidiano dà delle priorità» per usare le parole di Franco. Informa, analizza, chiarisce, non inganna il lettore. Fa da «bussola, per orientarsi e capire i fatti» per dirla con Giovanetti.«Il giornalismo deve prendere posizione — aggiunge Franco —, ma credo nei fatti separati dalle opinioni: il giornale non deve essere militante, perché corre il rischio di distorcere e selezionare, di raccontare solo una parte della verità, mentre invece gli aspetti della realtà vanno riportati tutti, positivi e negativi». E se la politica, per il direttore de L’Adige, «è il male storico dei giornali italiani», e «molti giornalisti si inginocchiano da soli» al suo cospetto secondo Faustini, per Franco «è anche importante non generalizzare né lasciarsi guidare dai pregiudizi». In fondo, «l’informazione di qualità ci sarà sempre» sostiene il direttore del Corriere del Trentino. Quella che «non risponde subito alla visceralità del momento — dice Giovanetti — e che traghetterà i giornali nel futuro». Siano essi di carta o sfogliabili su qualsiasi altro supporto.