Fuori quota, c’è l’intesa Provincia-Caritas «Troviamo una struttura per le emergenze»
Gli assessori Stocker e Repetto incontrano i volontari dopo il vertice romano
BOLZANO Tradurre in azioni concrete sul territorio l’accordo chiuso la scorsa settimana fra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e Arno Kompatscher, che ha stabilito di inserire «in quota» i circa 400 profughi «fuori quota» sinora ospitati in provincia. Si attesterà dunque a 1.470 unità la capacità di accoglienza dell’Alto Adige, mentre tutte le persone che arriveranno oltre questa quota verranno redistribuite in altre regioni attraverso il programma di accoglienza nazionale. Per evitare che, nell’attesa di una destinazione definitiva, queste persone finiscano sulla strada — specialmente in vista della stagione invernale — il tavolo di coordinamento riunitosi ieri fra rappresentanti di Comune di Bolzano, Provincia, Caritas e Volontarius ha concordato di mettere a disposizione dei richiedenti asilo almeno una sistemazione provvisoria, un punto di appoggio in cui trascorrere un paio di giorni prima del reindirizzamento ad altre sedi. Entro questa settimana una nuova riunione degli addetti ai lavori al commissariato del Governo stabilirà con esattezza quale o quali strutture saranno messe a disposizione per questo. A ciò si aggiunge il nodo della redistribuzione nei comuni della provincia di circa 300 richiedenti asilo attualmente ospitati a Bolzano — i 120 dell’hotel Alpi più altri 180 — entro il 2017 (andranno a San Candido e Bressanone), come stabilito nell'ultimo tavolo di coordinamento in prefettura. «La situazione non è facile ma registriamo un generale clima di collaborazione fra tutti i soggetti interessati. Al di là delle visioni giocoforza divergenti di soggetti con ruoli e competenze diverse, c’è la volontà di incontrarsi sul piano concreto» spiega Luca Critelli, del direttore della Ripartizione politiche sociali della Provincia, presente insieme a Stocker e alla sua vice Waldner. Ottimista anche il direttore di Caritas Paolo Valente, presente insieme al collega Franz Kripp e alla responsabile d’area Alessia Fellin. Fuori dal coro invece la posizione dell’assessore comunale Sandro Repetto: «In questo Paese non per colpa di qualcuno ma purtroppo le soluzioni temporanee ed emergenziali rischiano sempre di stabilizzarsi. Quindi se mi si parla di strutture d’accoglienza temporanee certo non faccio il tifo».
Coordinamento In programma un nuovo vertice al commissariato del governo Fuori dal coro Il rappresentante del Comune è scettico «Ricettività, l’idea non mi piace»