Corriere del Trentino

È tempo di aglio e tulipani Si piantano a metà ottobre

- Di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

Aglio e tulipani s’interrano entrambi nello stesso momento, in autunno, meglio se agli inizi del mese di ottobre. C’è chi giura che si possa piantare l’aglio anche in primavera, ma l’esperienza insegna che in questo caso le «teste» rimangono piccole. Dove si pianta? In un’aiuola assolata in terra permeabile. Se c’è una cosa che l’aglio — Allium sativum della grande famiglia delle Liliaceae parente del porro, della cipolla e di innumerevo­li altri agli decorativi — non sopporta, è stare nel bagnato. Non ama neppure terreni sabbiosi perché gli fanno patire la sete.

Si prepara il terreno appoggiand­o il manico del rastrello per segnare una linea retta nell’aiuola. Si disfa la «testa» d’aglio; gli spicchi vanno interrati in fila indiana coprendoli con circa due centimetri di terriccio. Fra uno spicchio e l’altro si mantiene una distanza di 15 centimetri: sono circa due spanne ma consiglier­ei di usare un bastoncino per marcare la distanza. Funziona meglio del classico «a occhio». Si usa solo aglio da semina acquistato nei negozi specializz­ati (comprate solo merce fresca, senza muffe!). Non usate l’aglio avanzato in cucina o quello che germina in primavera diventato inutilizza­bile: proviene dalle aree mediterran­ee, nel nostro clima si gela in inverno. Quello che sopravvive si ammala di malattie fungine, muffe e quant’altro. Dove lo coltivano in grandi estensioni, usano anticritto­gamici, pesticidi, fungicidi che nei nostri orti non devono, non possono entrare. Ho imparato per esperienza che un ritorno alle origini va molto meglio: acquisto solo aglio da semina austriaco (o germanico). E se i confini una volta erano a Borghetto, potrebbe funzionare, cioè germinare e crescere meglio anche in Trentino. Se si vuole usare aglio coltivato nel proprio orto, infilate in terra gli spicchi messi da parte per la semina a tre centimetri di distanza. A maggio, toglierete le piantine più deboli (si possono usare in cucina), lasciando crescere le più robuste. Per evitare che le erbe spontanee soffochino la piantagion­e si ricopre il terreno con uno strato di fieno, da rinnovare alla bisogna. S’inizia la raccolta in luglio e agosto. Gli agli emettono anche steli su cui compaiono gruppi di bulbilli e piccoli fiori. Si eliminano alla base appena spuntati. Oppure si lasciano crescere, si raccolgono i bulbilli quando stanno per staccarsi dal gambo, si seccano due o tre giorni all’ombra e poi si possono ripiantare. Per ritrovarli in autunno (formano «testa» solo dopo due anni) ho scoperto, diciamo, l’acqua calda: li interro in un vaso capace e li lascio all’aperto per due anni, poi li infilo nell’aiuola, perfetto aglio da seme. L’aglio maturo, appena raccolto, si lascia seccare all’ombra come le cipolle.

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